El Watan (23/11/2012). Tramite il portavoce Morad Ali, i Fratelli Musulmani bollano come impossibile una seconda rivoluzione dicendosi certi che il presidente Morsi non farà alcun passo indietro e che non si rischierà un nuovo collasso del paese come avvenne nel pieno delle rivolte di gennaio 2011. Secondo molti esponenti del gruppo, le decisioni di Morsi sono nell’esclusivo interesse del paese e mirano a prevenire una “magistratura corrotta che per troppo tempo ha interferito in questioni che non la riguardavano”. Ahmad Abu Barka, consulente legale del gruppo nega che i provvedimenti siano in contrasto con le convenzioni internazionali.
‘Ossam el ‘Arian, vice presidente del partito Libertà e Giustizia: “Oggi Morsi salva il popolo egiziano come Dio salvò Mosè e il popolo d’Israele, la storia ricorderà il suo contributo nella liberazione dell’Egitto dalla tirannia.”
Le dichiarazioni arrivano in una giornata di fuoco in Egitto, dove manifestanti hanno occupato e dato alle fiamme gli uffici della confraternita in varie località del paese come Alessandria, Daqheleya e Suez.