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Fenomeno “tcharmil”: psicosi o vero pericolo?

Di Yassine Majdi. Tel Quel (04/04/2014). Traduzione e sintesi di Alessandra Cimarosti.

Tutti ne parlano e tutti si sono appassionati agli adepti del tcharmil, un movimento di giovani che diffondono immagini con contenuto violento tramite Facebook. Il termine tcharmil si avvicina a tcharmila, piatto nel quale ci sono carni rosse e verdure, normalmente preparato da un macellaio, professione dalla quale i mcharmlines (adepti del tcharmil) hanno preso in prestito il principale accessorio: il coltello affilato.

Altro segno distintivo del mcharmil (singolare di mcharmline) è il desiderio di mettersi in mostra, sui social network, con il bottino strappato alle proprie vittime: orologi, bracciali, scarpe da ginnastica, collane. Normalmente, nelle foto scattate si ritrova un riferimento (voluto, o forse no) a Tony Montana, eroe del film “Scarface”, quando questi giovani posano con della cannabis e mostrano la propria ricchezza esibendo bigliettoni.

Alcuni gruppi o pagine Facebook dedicate al fenomeno tcharmil sono attive dallo scorso anno ma il “movimento” è diventato mediatico lo scorso marzo. Si sono diffuse operazioni criminali, portate avanti da abitanti di Casablanca, come ad esempio lattacco a un parrucchiere a Maarif o laggressione di un giocatore di Wydad e ciò ha avuto come risultato la crescita di un sentimento di insicurezza.

Una psicosi confermata dalle cifre comunicate dalla DGSN (Direzione Generale della Sicurezza Nazionale) che si occupa di criminalità sul territorio marocchino. Più di 100.000 persone sono state arrestate o soggette alla procedura di affidamento. Tra di esse, 313 lo sono state per violenze, 124 per furto sotto minaccia e 114 per detenzione illegale di armi bianche. La DGSN ha reagito al fenomeno arrestando sei individui del movimento, annuncio che coincide con il soggiorno del re nella capitale economica del Marocco.

Secondo Abdellah Said, direttore del servizio della Polizia Giudiziaria di Casablanca, le persone interpellate “utilizzerebbero Photoshop e non farebbero parte di gruppi criminali organizzati”. Il responsabile della sicurezza ha ugualmente affermato che “lobiettivo di questa campagna era di danneggiare lordine pubblico”. Ma uno degli arrestati ha assicurato che il suo scopo era “impressionale le ragazze” e ha aggiunto che “un amministratore di una pagina Facebook ha rubato le foto che aveva pubblicato, presentandole allopinione pubblica”.

Per alcuni media, il tcharmil è un fenomeno desiderato da persone che vogliono “perturbare lo sviluppo della città di Casablanca”. Il movimento avrebbe cominciato a farsi conoscere in seguito ad una “riunione nazionale tra il direttore generale della sicurezza nazionale con tutti i responsabili della sicurezza della città”. Tuttavia, il tcharmil si è esteso anche a Tzinit.

Per quanto riguarda la politica, la reazione è più timida. La deputata del partito PAM (Partito Autenticità e Modernità), Khadija Rouissi, avrebbe interpellato il ministro degli Interni, Mohamed Hassad, chiedendogli “di intervenire con urgenza al fine di proteggere i cittadini”. Il ministro non si è ancora espresso sul fenomeno.

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