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Egitto: violenti scontri e arresti

Violenti scontri sono scoppiati in Egitto tra i manifestanti che chiedevano la fine dell’aumento del costo della vita nel Paese.

La chiamata alla protesta dell’11 novembre aveva già inondato i social media da un paio di settimane. Poco si sa circa gli organizzatori della manifestazione che ha preso il nome di “rivoluzione degli oppressi”.

Si tratta di un movimento chiamato “Ghalaba”, che in arabo significa “senza diritti”, ma molti si aspettano che dietro ci siano i Fratelli Musulmani. Nessuno sa il motivo per la scelta della data dell’11/11, ma alcuni dicono perché il totale di “1” si riferisce al gesto delle quattro dita (foto) che è emerso in seguito alla dispersione di agosto 2013 del sit-in islamista di Rabaa.

Le forze di sicurezza hanno usato gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti, provocandone la fuga.

Un ragazzo, minore di 16 anni, è stato arrestato dopo aver fatto un segno di pace.

In vista delle proteste, gli organizzatori hanno lanciato hashtag in arabo #يلا_نحرر_مصر (Liberiamo l’Egitto).

Nel corso degli ultimi due giorni, sono stati effettuati raid nel centro del Cairo, nel tentativo di arrestare i “terroristi”. Gli utenti dei social media hanno detto che i raid erano mirati specificamente a loro e che i funzionari hanno esaminato i loro computer e i loro telefoni cellulari.

 

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Emanuela Barbieri

Emanuela Barbieri è specializzata in Comunicazione Digitale e Internazionale, SEO Specialist e Consulente di Marketing digitale.
Grazie alla lingua araba ha realizzato progetti ponte tra l'Italia e l'area MENA - Nord Africa e Medio Oriente -, affiancando alla laurea in Lingue e Comunicazione Internazionale una formazione in ambito digitale: siti web, SEO, digital advertising, web marketing.

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