Al-Masry al-Youm (16/10/2012). I titoli dei giornali di oggi indicano che l’Egitto è intrappolato in un vortice di confusione politica sulla prima bozza post-rivoluzione della nuova costituzione egiziana. Mentre i 100 membri dell’Assemblea Costituente stanno dando gli ultimi ritocchi alla bozza della nuova costituzione egiziana, che dovrebbe spianare la strada al pluralismo politico e alla giustizia sociale, sono nate dispute tra i poteri politici riguardo diversi articoli.
Nella sua prima pagina, il giornale statale al-Ahram ha citato Mohamed Mahsoub Abdel Meguid, ministro degli Affari parlamentari e capo del Comitato di redazione dell’Assemblea, il quale ha detto che la prima bozza della nuova costituzione egiziana è stata mandata a professori di legge ed economia, così come alle autorità giudiziarie, per revisioni e suggerimenti sugli articoli costituzionali. Anche il quotidiano Youm7 si è largamente occupato della questione, mettendo in luce alcuni articoli controversi come: “Il Presidente non può ricoprire alcuna carica di partito durante il suo mandato” e “Sovranità per il popolo per praticare, proteggere e preservare l’unità nazionale”.
Ad ogni modo, il punto comune di controversia è caratterizzato dall’articolo 2, che stabilisce che “l’Islam è la religione ufficiale dello Stato egiziano e i principi della Sharia islamica sono le principali fonti di legislazione.” Il Quotidiano privato Al-Watan ha scritto che il movimento salafita ha minacciato una mobilitazione popolare dal momento che la costituzione che è stata redatta non garantisce che la legge islamica non sarà violata.
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