Egitto News

Egitto: l’UE si riunisce d’urgenza

9a85f9bb-db17-4f42-a260-242b89e8167eLe Point (19/08/2013). Preludio a una possibile riunione dei Ministri europei degli Affari esteri, i rappresentanti di 28 paesi membri dell’UE si sono riuniti lunedì a Bruxelles per esaminare la situazione di crisi in Egitto.

Gli ambasciatori presso l’UE incaricati delle questioni di sicurezza sono stati richiamati d’urgenza a Bruxelles da Catherine Ashton e hanno iniziato la riunione alle 8:30.

I presidenti del Consiglio Europeo, Herman Van Rompuy, e della Commissione,  José Manuel Barroso, avevano annunciato domenica che nel caso in cui le violenze in Egitto si fossero protratte, l’UE avrebbe potuto “riesaminare le sue relazioni” con il paese. Gli ambasciatori dovrebbero analizzare le opzioni possibili e preparare eventualmente una riunione dei ministri degli Affari esteri dei 28 paesi europei, unica istanza a poter prendere decisioni nei giorni a venire.

L’ultima riunione dei capi della diplomazia dell’UE risale al 22 luglio e nessun altro incontro è previsto prima del 6 settembre.

La settimana scorsa il presidente francese François Hollande, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il Primo Ministro britannico  David Cameron avevano comunicato per telefono per chiedere in sostanza “un messaggio europeo forte” sulla crisi in Egitto.

Una delle questioni in gioco è la sospensione degli aiuti finanziari.

Nel novembre scorso, l’UE ha approvato un programma di aiuti finanziari di 5 miliardi di euro all’Egitto per il periodo 2012-2014, di cui 2 miliardi erogati dalla Banca europea dell’investimento e 2 miliardi dalla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo.

La settimana scorsa la Danimarca ha annunciato la sospensione del suo aiuto bilaterale, equivalente a 4milioni di euro, e ha esortato i suoi partners europei a fare lo stesso.

La cancelliera Merkel ha stimato, domenica, che un arresto del rifornimento di armi all’Egitto sarebbe un metodo di pressione appropriato data la situazione nel paese.

La questione del rifornimento di armi all’Egitto potrebbe essere oggetto “di misure che rispecchino chiaramente il nostro scetticismo rispetto a quanto sta accadendo nel paese”, ha detto la cancelliera in un’intervista televisiva alla tv tedesca ZDF.

Ma l’Europa ha solo un’influenza marginale in Egitto per quanto riguarda gli aiuti militari. Tra il 2009 e il 2011, questi sono stati  pari a 140 milioni di euro mentre gli Stati Uniti versano 1,3 miliardi ogni anno all’esercito egiziano.

Una sospensione degli aiuti europei potrebbe avverarsi controproduttivo, ha messo in guardia il ministro svedese degli Esteri, Carl Bildt. “Il nostro aiuto consiste principalmente nel sostenere le organizzazioni di difesa dei diritti dell’uomo e della donna. Non sarebbe saggio sospenderlo ora” ha dichiarato la settimana scorsa.

L’Europa “può suggerire un calendario preciso per le elezioni future. Minacciare però il sostegno economico non sarebbe una buona idea. Tagliare l’aiuto europeo sarebbe come schiaffeggiare un malato”, afferma Tanguy de Wilde d’Estmael, che dirige il Centro di Studi delle crisi e dei conflitti internazionali all’Università cattolica di Lovanio. (UCL)