Egitto: l’impero economico dell’esercito

Al-Jazeera (10/08/1014). Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha annunciato un progetto miliardario per aumentare la capacità di navigazione nel Canale di Suez e soprattutto per espandere l’impero economico in mano ai militari egiziani.

Il progetto di ampliamento del canale di Suez costerà alle casse dello stato egiziano, secondo al-Sisi, ben 4 miliardi di dollari e la sua supervisione sarà affidata non a una squadra di ingegneri o esperti di navigazione, bensì al già potente esercito egiziano. Un’operazione che potrebbe essere vista come una militarizzazione dell’economia (o economizzazione della lobby militare, la cui onnipotenza nel paese è praticamente inossidabile), ma che difficilmente porterà a una maggior trasparenza nei conti dell’esercito. Le operazioni finanziarie e il budget dei militari infatti sono parte segreti e la loro quota nel settore industriale non è soggetta a tassazione. Secondo le stime degli esperti, il patrimonio dell’esercito egiziano rappresenta il 40% dell’economia.

Lo scorso novembre al-Sisi aveva stabilito con un decreto che il governo “in casi eccezionali” avrebbe avuto facoltà di affidare a società di sua fiducia senza tener conto delle procedure di assegnazione ufficiali. Dove sono finite dunque le aspirazioni delle rivolte che hanno rovesciato Hosni Mubarak?

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