Egitto: il primo coffee-shop “halal”

640x392_9976_25965821/01/2013. Si chiama D.Cappuccino, un locale moderno e sfarzoso in stile occidentale che non ha nulla da invidiare esteticamente ai vari Cilantro e Starbucks, molto popolari in Egitto. Ma la particolarità di questo posto è quella di essere un “Islamic coffee-shop”, un locale quindi attento al rigido rispetto delle norme islamiche: vi è infatti una sala per sole donne , una per le famiglie e un’ultima riservata agli uomini. Cappuccino ricorda molto i cafè dell’Arabia Saudita, sfarzosi e moderni dove però vigono rigide regole di comportamento.

La musica è parte integrante di qualsiasi cafè del Cairo: la martellante pop music araba con i suoi video ( trasmessi dal famoso canale  Mazzika, un pò come la nostra MTV) è la colonna sonora della caotica vita nella capitale. E come immaginare un bar egiziano senza la famosa Shisha ( conosciuta più comunemente in Europa come Narghilè)? All’interno di Cappuccino invece non troverete nulla di tutto ciò. Niente fumo, niente musica.

Cosa rappresenta questo luogo nel nuovo Egitto di Morsi? I proprietari del locale negano categoricamente qualsiasi legame con la fratellanza musulmana affermando semplicemente di aver voluto dare a quella parte della popolazione più conservatrice la possibilità di avere un luogo dove rilassarsi senza sentirsi in imbarazzo o in contrasto con le loro credenze religiose. Altri invece gridano già al tentativo degli islamisti di iniziare un lungo processo per mutare le tradizioni egiziane per radicalizzarle.

Qualunque sia la risposta (ammesso che ci sia), l’esistenza di un acceso dibattito sull’argomento mostra  la divisone e la polarizzazione della società egiziana, guidata da una classe dirigente poco attenta ed interessata a lavorare per unire e avvicinare le diverse anime della popolazione.

Luca Pavone

 

 

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