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Egitto: diminuiscono casi di mutilazione genitale femminile

(Egypt Indipendent). Secondo i dati diffusi dal programma egiziano di ricerca demografica e sulla salute è aumentata la consapevolezza verso le pratiche di mutilazione genitale femminile (MGF) nelle nuove generazioni.

L’indagine rivela che, nonostante l’alto verificarsi (oltre il 90%) delle MGF tra le donne senza marito (età compresa tra i 15 e i 49 anni), la pratica è diminuita del 13%, rispetto al 2008, nelle ragazze tra i 15 e i 17 anni.

Il modesto declino nell’arco di 6 anni rappresenta un segnale positivo,  a indicare l’utilità delle campagne di sensibilizzazione  contro una pratica ormai fuorilegge.

L’indagine mostra come sia notevolmente diminuita la predisposizione delle madri a mettere in atto la pratica di MGF contro le loro figlie. Nel 2000 circa il 75% delle madri indicava il loro sostegno alla pratica, percentuale scesa al 58% nel 2014.

La  mutilazione genitale femminile viene pratica sia dalla comunità cristiana che da quella musulmana e consiste nell’esportazione del clitoride o di mutilazioni ancora più estreme dell’apparato genitale. L’obiettivo della pratica è il controllo della sessualità della donna.