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Egitto: con la nuova leadership, i media riaffrontano le vecchie politiche

Egypt, Independent (16/08/2012). Un mese fa, il giornale portavoce dei Fratelli Musulmani aveva definito due categorie dicotomiche di media. La prima era costituita dai “Media neri”, ossia i canali tv locali o i giornali che si sforzavano di “riprodurre il vecchio regime” e “diffondevano menzogne” sui neoeletti islamisti. Gli altri, cioè i “media bianchi” cercavano di “raggiungere gli scopi della rivoluzione” e abbracciavano il progetto di rinascita dei Fratelli Musulmani.

Per molti osservatori, questa categorizzazione era, invece, basata sul fatto che un particolare mezzo di informazione mostrasse supporto o ostilità alla forza politica e civile più influente della nazione. Il discorso ha allarmato molti sostenitori della libertà di espressione ed ha sottolineato la possibilità di un giro di vite delle critiche verso gli islamisti.

Dalla scorsa settimana, i Fratelli Musulmani hanno mostrato posizioni controverse sulla libertà di stampa, posizioni che cercano di includere nella nuova costituzione. Inoltre, hanno mobilitato un vero e proprio giro di vite nei confronti dei media privati sospettati di essere contro la fratellanza. Infatti, uno dei comitati dell’assemblea preposta alla redazione della nuova costituzione ha recentemente proposto articoli riguardanti la libertà di stampa. Molti di questi articoli hanno provocato la rabbia dei giornalisti.