(L’Humanité.fr). Era il 6 febbraio 2013 quando Chokri Belaid, leader della sinistra marxista tunisina venne assassinato all’età di 48 anni.
Sono passati esattamente due anni: Belaid stava uscendo di casa e stava per salire in macchina quando due uomini hanno iniziato a sparargli una serie di proiettili che lo hanno ucciso. L’omicidio è avvenuto in un momento particolare per la Tunisia, quando Chokri Belaid stava per riunire tutte le forze di sinistra progressiste e democratiche per fare fronte comune contro la minaccia dell’islamismo nel Paese. Ed era riuscito anche a convincere gli altri esponenti del Fronte Popolare ad includere sia gli ex-comunisti di al-Massar che il partito laico Nidaa Tounes, attualmente al governo in Tunisia. Nel 2013 però il Paese era governato da una coalizione dominata dal partito islamista Ennahda.
La morte dell’attivista di sinistra ha poi completamente cambiato la situazione in Tunisia e gli eventi sono precipitati. Al suo funerale hanno partecipato centinaia di migliaia di persone che sono diventate il simbolo di un rifiuto di massa degli islamisti.
Adesso, a due anni di distanza, la Tunisia è riuscita ad ottenere attraverso le elezioni legislative e presidenziali una leadership laica, eliminando il rischio di uno Stato guidato dagli islamisti. Le indagini sull’assassinio di Chokri Belaid hanno fatto pochi progressi però, anche se l’attuale presidente della Repubblica tunisina Essebsi aveva promesso, durante la campagna elettorale per le presidenziali, che avrebbe rilanciato l’inchiesta sulla sua morte.
Add Comment