Divorzio: è scontro tra Al-Sisi e l’autorità sunnita

egitto bandiera egiziana

Il consiglio degli ecclesiastici di al-Azhar, la più grande istituzione del mondo sunnita, ha confermato la validità del divorzio verbale – un divorzio cioè pronunciato soltanto a parole – da parte di un uomo verso una donna.

L’annuncio arriva in seguito alla dichiarazione del Presidente egiziano, Abdel Fattah Al-Sisi, di voler riformare questa legge per dare alle donne più diritti introducendo documenti condivisi dai coniugi e misure ufficiali di divorzio. A fine gennaio il Presidente, durante un’intervista televisiva, aveva sottolineato il crescente ed allarmante tasso di divorzio tra i giovani, e aveva invitato il Grande Imam di al-Azhar Ahmed Al-Tayeb a introdurre una legge che rendesse il divorzio valido solo se documentato da entrambe le parti, proprio come il matrimonio. Ma l’apertura da parte del mondo religioso è stata molto ridotta. Gli ecclesiastici hanno confermato che non sarà necessario introdurre alcuna nuova legge; in via eccezionale si potrebbero soltanto introdurre pene per il ritardo nel presentare i documenti ufficiali, che secondo il codice egiziano dovrebbero essere presentati entro trenta giorni. Ma Al Sisi ha continuato affermando che il documento scritto è fondamentale, al fine da indurre davvero entrambi i partner a decidere con consapevolezza se recidere o no il matrimonio.

Nell’era Islamica del profeta Mohammed, così come nell’ Europa del ‘600, gli uomini terminavano il matrimonio verbalmente. Secondo l’attuale interpretazione della Shari’a, o legge islamica, nulla è cambiato: anche nel codice egiziano dunque un uomo musulmano può terminare il matrimonio e finalizzare il divorzio senza la necessità di informare sua moglie.

Al-Sisi ha compiuto questa volta un passo democratico, proponendo che le donne abbiamo un peso uguale agli uomini nella decisione sul divorzio. Il consiglio religioso ha comunque affermato che il documento di riforma del divorzio è attualmente in analisi. Come ha twittato Mona Eltahawy, giornalista egiziana pluripremiata poi naturalizzata americana, in Egitto non esiste una legge civile e laica riguardo alle famiglie – sul matrimonio, sul divorzio, sulla custodia dei bambini – ma soltanto leggi religiose, basate su tradizionali interpretazioni di Islam e Cristianesimo.

Il tasso di divorzio secondo l’agenzia di statistiche CAPMAS è salito inoltre del 10.8% soltanto nel 2015, raggiungendo i massimi storici dal 1996.

 

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