Secondo l’Interpol, l’organizzazione internazionale della polizia criminale, in Egitto il numero di rapimenti di bambini da parte di uno dei due genitori è in crescita. Abbiamo chiesto il perché e come fare a combattere questo fenomeno a Shady Abdel Lateef, avvocato penalista egiziano, che si occupa principalmente di sottrazioni di minori e cause in aiuto di stranieri che vivono in Egitto.
- Come mai questo dato è in crescita?
Ci sono al momento 150 casi aperti di sparizioni denunciate da uno dei 2 coniugi. Non è solo per il post-rivoluzione, ma in questo momento l’Egitto soffre molto del terrorismo, nella provincia del Sinai soprattutto, dove muoiono ogni giorno decine di soldati egiziani, anche se nella stampa se ne sente parlare molto poco. Per questo la polizia spesso attribuisce poca importanza a queste problematiche, classificandole come banali litigi intra-coniugali. I casi che ho avuto fino ad ora vedono sempre protagonisti uomini egiziani che sottraggono il figlio alla moglie straniera. Con loro è più semplice: non parlano la lingua e sono meno pratiche del posto, oltre che a non avere qui una residenza fissa per portare avanti la causa legale: a volte ci vogliono mesi, se non anni, prima di ritrovare un bambino. E tra gli egiziani il tasso di questi reati è ancora più frequente.
- In Egitto non esiste una legge chiara verso la tutela e la custodia dei minori?
Certo che esiste. In questo paese, i bambini per legge devono stare con la madre fino ai quindici anni. Dopo i quindici anni possono scegliere con quale dei due genitori vivere in caso di separazione. Per questo, quando mi trovo a lavorare su casi di rapimenti di bambini all’interno di un matrimonio, è molto facile ottenere l’ordine di riappropriazione dal Ministero della Giustizia, che viene emesso all’istante. Il problema, però, è trovare il bambino.
- Viste le complicazioni e il debole supporto dell’apparato della polizia locale, come è possibile avere successo?
Nell’ultimo caso ho dovuto fare una vera battaglia legale. Ho parlato anche a due giornalisti, uno di Yaum-El-Sabaa e uno di Akhbar-Al-Yaum (ndr. due testate egiziane) e loro hanno raccontato sui loro giornali la difficoltà che esiste nel nostro paese, troppe volte, a fare valere la legge. Ho fatto appelli anche nelle televisioni finché il colpevole non ha avuto paura e ha consegnato spontaneamente il bambino. In questo caso ci sono voluti cinque mesi. Sono comunque tantissimi, un bambino non dovrebbe mai stare lontano dalla madre per un tempo prolungato, è davvero contro natura.
Secondo l’ambasciata italiana in Egitto, uno dei motivi per cui avviene questo reato è che il marito è spaventato dal fatto che la moglie abbia un’altra cultura e che un giorno possa volere tornare nel suo paese di origine, nella maggior parte dei casi in Europa.
Come scrive in uno statement il CARI – Child Abduction Recovery International -, una associazione internazionale che si occupa di recuperare bambini scomparsi, il dato sui rapimenti intrafamiliari in Egitto è tra i più alti al mondo. L’Interpol ha confermato al CARI che il motivo principale è che nel paese delle piramidi non esiste ancora un reato specifico di “sottrazione di minore da parte di un genitore”.
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