Il Regno Unito pubblica una lista di 49 individui e organizzazioni accusate di violazione dei diritti umani, tra cui 20 persone vicine al principe ereditario saudita
di Ibrahim Darwish, Al-Quds al-Arabi, (07/07/2020) Traduzione e sintesi di Francesca Martino
Londra – La fidanzata del giornalista saudita ucciso Jamal Khashoggi, Hatice Cengiz, ha chiesto alle autorità britanniche di interrompere le trattative con il principe ereditario saudita, Mohammed bin Salman, per la compravendita della squadra di calcio Newcastle United.
Ad oggi la Premier League sta ancora valutando l’offerta del fondo sovrano saudita, presieduto dallo stesso principe, di acquistare l’80% delle azioni del Newcastle. Il fondo possiede delle sedi a Londra dove ha già acquistato delle partecipazioni in Facebook, Disney, Tesla e in numerose banche internazionali.
“Se Mike Ashley (l’attuale presidente) è un brutto sogno, bin Salman sarà per loro un incubo”, ha detto la Cengiz mettendo in guardia i tifosi della squadra inglese.
L’appello della donna giunge proprio mentre i deputati britannici chiedono di dichiarare il principe ereditario saudita persona non grata, dopo che il ministro degli Esteri Dominic Raab ha varato delle sanzioni per violazione dei diritti umani. Nel mirino del governo britannico ci sono 49 individui e organizzazioni, di cui 20 collaboratori del principe saudita accusati di aver partecipato all’omicidio di Khashoggi.
Bin Salman non compare nella lista in virtù dell’immunità diplomatica ma, secondo quanto riferito dal quotidiano britannico Daily Mail, i deputati hanno chiesto per lui il divieto di ingresso nel paese nonché il congelamento di tutti i suoi conti. “Fermo restando che le tracce di sangue conducono direttamente a bin Salman, è inconcepibile che il governo continui a considerare lui e i suoi collaboratori i benvenuti nella nostra terra”, ha dichiarato il deputato laburista Chris Bryant.
Le sanzioni varate dal governo britannico scateneranno delle tensioni tra Londra e Riad e solleveranno nuovi quesiti circa il ruolo di bin Salman nell’omicidio di Khashoggi, aggiunge il quotidiano.
Jamal Khashoggi, giornalista critico verso bin Salman, era stato attirato con l’inganno il 1° ottobre 2018 al consolato saudita di Istanbul dove è stato ucciso e fatto a pezzi.
Dei sei membri del commando omicida inviato in Turchia, alcuni “lavoravano nell’ufficio del principe ereditario”, altri “erano suoi consiglieri”, altri ancora “lavoravano con i suoi consiglieri” o “erano addetti alla sicurezza del principe”.
Tra gli altri, spicca in particolare il nome di Saud al-Qahtani, ex consigliere fidato di Mohammed bin Salman, accusato di aver pianificato e condotto l’operazione, e quello di Ahmed al-Assiri, ex vicedirettore dell’intelligence precedentemente assolto dal tribunale di Riad, oggi entrambi colpiti dalle sanzioni britanniche.
Nella lista compaiono inoltre 25 cittadini russi coinvolti nell’omicidio dell’avvocato Sergej Magnitskij, ucciso in carcere nel 2009 dopo aver denunciato la rete di corruzione nell’apparato fiscale russo, il comandante in capo delle forze armate birmane Min Aung Hlaing e il suo vice Soe Win, responsabili dell’uccisione e della deportazione della minoranza musulmana dei Rohingya tra il 2017 e il 2019, e due ministeri nordcoreani implicati nella creazione dei campi di prigionia.
Il ministero degli Esteri britannico – conclude il quotidiano – ha avvertito i dittatori e i loro collaboratori che d’ora in poi non potranno più introdurre e riciclare denaro sporco in Gran Bretagna, annunciando che le sanzioni colpiranno i peggiori violatori dei diritti umani in tutto il mondo.