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Al-Jazeera e l’Egitto: nuovi legali e nuovi programmi

Di Sulayman Haj Ibrahim. Al-Quds Al-Araby (26/01/14). Traduzione e sintesi di Maryem Zayr.

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I giornalisti di Al-Jazeera Mohamed Fadel Fahmy, Baher Mohamed e Peter Greste

L’emittente televisiva araba Al-Jazeera si è rivolta a studi legali internazionali per difendere i suoi giornalisti detenuti nelle prigioni egiziane in seguito agli arresti avvenuti durante le rivolte nel luglio dello scorso anno.

In una conferenza stampa presso la sede in Qatar, il direttore generale di Al-Jazeera Mustafa Sawaq ha annunciato che la rete si è nuovamente rivolta alle autorità egiziane per chiedere la liberazione dei colleghi detenuti, dal momento che non hanno commesso alcun crimine e che quindi tutte le accuse contro di loro sono infondate.

Nonostante le misure restrittive e le campagne diffamatorie eseguite da parte del governo nei confronti di Al-Jazeera, la rete non si sente ostacolata nell’eseguire le proprie politiche editoriali: “La rete è pronta a ritornare in Egitto a condizione che non ci siano restrizioni da parte del governo”, ha dichiarato Sawaq. Tuttavia, il direttore ha anche aggiunto che la rete sarà pronta a porgere delle scuse ufficiali qualora le autorità egiziane fornissero eventuali documenti o prove a dimostrazione dell’imparzialità da parte dello staff di Al-Jazeera nel trasmettere i fatti accaduti durante la rivoluzione.

Nel frattempo, in coincidenza della ricorrenza dell’anniversario della rivoluzione egiziana del 25 gennaio, la rete ha annunciato il lancio di una nuova serie di programmi sul canale Al-Jazeera Mubashir Misr (cioè “diretta Egitto”), i quali saranno dedicati esclusivamente alle questioni locali egiziane. Il progetto di trasformazione del canale costituisce uno sforzo per migliorare e rinnovare i contenuti dei propri programmi al fine di fornire un servizio di alta qualità per un pubblico sempre più numeroso.

Da parte sua, il direttore di Al-Jazeera Mubashir Misr Ayman Jaballah ha dichiarato che il canale, nella sua nuova forma, riuscirà a essere la prima emittente televisiva incentrata nella questione egiziana. Di fatti, la nuova rete comprende un canale di diretta e una dozzina di nuovi programmi , tra cui “Misr al-Laila”, della durata di 120 minuti, che verrà trasmesso ogni giorno in prima serata per fornire approfondimenti e per mettere in evidenza i dettagli degli eventi quotidiani principali del Paese.

Infine, la rete ha adottato anche programmi di tipo interattivo servendosi dei principali social network , come “Shabab Hash Tag”, dove molte finestre vengono aperte per permettere ai giovani di partecipare e interagire nel fare notizia.

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