Di Atiaf Zaid Alwazir, Your Middle East (26/09/2014). Traduzione di Emanuela Barbieri.
Ansar Allah (Partigiani di Dio) – conosciuti come HOUTHI
Ansar Allah ha inizio nei primi anni 90 nella regione nord di Sadaa come movimento revival Zaydi (variante dello sciismo), in reazione alla crescita del salafismo. In seguito, galvanizzato dall’invasione dell’Iraq da parte USA, è passato dall’attivismo religioso/culturale a quello politico con dichiarazioni pubbliche contro il governo centrale. Da questo momento in poi, si è diffuso a livello mediatico con il nome di Houthi, dal nome del leader Hussein Al Houthi, anche se Ansar Allah è il termine che il gruppo preferisce per autodefinirsi. Nel 2004, Hussein Al Houthi viene ucciso, fatto che conduce a una serie di scontri tra il 2004 e il 2010 con decine di migliaia di morti e oltre 340.000 sfollati. Successore di Hussein come leader del gruppo, il fratello Abdulmalik Al Houthi, allora 22enne, che tutt’oggi è la figura centrale.
Nel 2011 gli Houthi si uniscono alla rivoluzione e molti membri si recano a Sanaa per la prima volta dall’inizio del conflitto. In questo periodo inoltre assumono il controllo del governatorato di Saada. Da qui in poi hanno inizio i continui scontri tra Houthi e milizie pro-governo legate al partito Al-Islah, sebbene fossero entrambi parte della Conferenza di Dialogo Nazionale (NDC). Con il tempo, gli Houthi espandono il controllo territoriale anche ai governatorati vicini. Questo porta alle decine di migliaia di sfollati.
Nelle scorse settimane, hanno consolidato il loro controllo su Sanaa, dopo giorni di scontri, per un totale di 200 morti e 461 feriti. Il 21 settembre 2014, la firma dell’Accordo di Pace e di Partenariato Nazionale con il Presidente Hadi e diversi partiti politici. L’accordo include un numero di riforme sociali, economiche e politiche, molte delle quali erano richieste nella rivoluzione del 2011 ma ignorate dal governo.
Al-Tajammuʿ al-Yamani l-il-ʾIṣlāḥ o semplicemente AL-ISLAH
La Congregazione Yemenita per le Riforme, chiamata Al-Islah, è presieduta da Mohammed al Yadoumi e consiste di 3 componenti:
– i Fratelli Musulmani, attivi sotto il Congresso Generale del Popolo (GPC) al nord e guidati da individui come Mohammed Qahtan. Questa componente include il vincitore del Nobel per la Pace Tawakkul Karman, membro dell’Islah Shura.
– leader delle tribù del nord come Sadeq al-Ahmar, la mente della confederazione tribale Hashid, e suo fratello Hamid al-Ahmar, businessman multimilionario.
– la fazione salafita guidata da Abdulmajid al-Zindani, designato dagli USA nel 2004 come “terrorista internazionale” e noto per aver demonizzato il Partito Socialista Yemenita (YSP). Questa fazione si è anche legata alle milizie accusate di combattere accanto all’armata yemenita durante gli scontri a Saada.
Il Presidente HADI
Il Generale Abd Rabbu Mansour Hadi diventa presidente dello Yemen il 27 febbraio 2012 dopo aver firmato, nel novembre 2011, l’accordo per il trasferimento del potere al Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC). Nonostante fosse stato vice-presidente di Saleh per anni, il popolo conosce all’epoca dell’incarico ben poco di lui. Originario di Abyan, è il primo presidente dello Yemen unificato a provenire dal sud del Paese. Al sud è una figura controversa per le sue strette relazioni con il regime nordista di Saleh.
Durante la guerra tra nord e sud, Hadi è Ministro della Difesa ed è direttamente coinvolto nello scontro con il sud. Diversi analisti credono che il suo supporto per Saleh e per il nord sia una forma di vendetta dovuta al suo esilio dal sud quando, nel 1986, una fazione del Partito Socialista allora al governo, impegnata in una battaglia anti-regime ad Aden, aveva portato al rovesciamento del Presidente Ali Nasser Muhammad.
Il Generale Ali MOHSIN
Ex comandante della regione nord-est, il Generale Ali Mohsin al-Ahmar era compagno di fiducia e alleato dell’ex Presidente Saleh. Come ufficiale del più grande contingente militare dello Yemen, la Prima Divisione Corazzata (FAD), era considerato il secondo uomo più potente del Paese. Probabilmente, il Generale resta deluso quando, al suo posto, Saleh sceglie come successore il figlio Ahmed.
Nel marzo 2011, il Generale Mohsin annuncia il suo supporto per la sommossa popolare e, così facendo, causa una scissione tra i militari. Mentre alcuni lo considerano un eroe altri, come il Movimento Sudista e Ansar Allah, rimangono scettici. A seguito del rimescolamento dei militari voluto dal Presidente Hadi, il Generale Mohsin viene rimosso dal suo ruolo e assegnato a Consigliere militare del Presidente. La sede del FAD doveva essere trasformata in un parco, ma il Generale non lascia mai il controllo fino al 21 settembre 2014, quando Ansar Allah rivolta la base militare durante 2 giorni di scontri.
Al-Ḥirāk al-Silmi al-Janūbi – Il Movimento Sudista
Il Movimento Sudista è una pacifica difesa sociale e politica per diversi gruppi anti governo del sud. Non ha una leadership centrale, ma il gruppo condivide richieste simili quali pari cittadinanza, impiego, maggior potere decisionale a livello locale e controllo sulle risorse economiche del sud.
Proteste e dimostrazioni organizzate hanno avuto inizio dopo la fine della guerra civile ma giunsero all’apice nel 2006, quando al sud un gruppo di ufficiali dell’esercito in pensione hanno dato il via a raduni fondando il “Comitato degli Ufficiali dell’Esercito dello Yemen del sud in pensione”. Nonostante le repressioni, le proteste pacifiche continuarono portando migliaia di membri a chiamarli “movimento pacifico sudista”.
Oggi, possiamo dividere il Movimento Sudista in 3 differenti campi:
– I secessionisti che chiedono una totale scissione dal nord, capeggiati dall’ex Presidente dello Yemen del sud, Ali Salim al-Beidh.
– I federalisti, guidati da un altro ex Presidente dello Yemen del sud, Ali Nasir Mohammed, che invece spingono per una soluzione federale a due stati seguita da un futuro referendum.
– I pro-Hadi che partecipano alla Conferenza di Dialogo Nazionale (NDC) a Sanaa, promuovendo il sistema federale.
L’ex Presidente Ali Abdullah Saleh
Salito al potere nel 1978, Saleh governa lo Yemen per 33 anni. È noto per essere un politico astuto che sa come dividere e come conquistare. Mentre violenza, forza bruta e assassinii sono usati contro coloro che minacciano il suo potere, le tattiche più comuni sono clientelismo e cooptazione.
Saleh è destituito nel novembre 2011 durante la rivoluzione, dopo aver firmato il trasferimento di poteri in cambio dell’immunità. È rimasto alla testa del partito, il Congresso Generale del Popolo (GPC), che è oggi diviso tra il partito del Presidente Hadi e il suo. Il figlio Ahmed Ali, ex capo delle Guardie Repubblicane, che si credeva dovesse succedere al padre, è stato invece inviato come ambasciatore per gli Emirati Arabi Uniti.
Il Joint Meeting Parties (JMP)
Nello sforzo di coordinare l’opposizione a Saleh, parti politiche ideologicamente separate hanno formato al-Liqa al-Mushtarak, o il Joint Meeting Parties, nel 2002. Il JMP è stato dal quel momento un’alleanza tra 5 parti politiche: al Islah; il Partito Socialista Yemenita (YSP); il Partito d’Unione Popolare Nasserita; il partito al-Haq; l’Unione delle Forze Popolari (UPF). Al Islah è stato il gruppo dominante della coalizione, seguito dall’YSP.
Nonostante le tensioni e le diversità, all’interno del JMP sono riusciti a rimanere uniti fino ad oggi.