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“Certified Halal”: humour e derisione nel nuovo film di Mahmoud Zemmouri

Di Samir Ben. El Watan (09/09/2014). Traduzione e sintesi di Chiara Cartia.

Il regista algerino Mahmoud Zemmouri torna con la sua solita derisione e il suo humour con un film dal titolo provocatore: “Certified Halal”. Il film racconta la storia di una ragazza delle periferie francesi che viene portata contro la sua volontà in Algeria dal fratello che la vuole dare in sposa a un venditore di polli per lavare l’onore che la sorella aveva macchiato osando parlare di verginità e di sessualità in televisione. Il film, una produzione franco-belga, presenta tutte le caratteristiche ricorrenti nei film di Zemmouri che ama forzare i tratti caricaturali trasformando così i suoi protagonisti più in archetipi che non in personaggi reali.

I matrimoni combinati non costituiscono una pratica molto diffusa tra gli algerini in Francia, ma nel complesso, calcolando altre popolazioni come i turchi e i marocchini, sarebbero all’incirca 20.000 secondo la co-sceneggiatrice Marie-Laurence Attias che ha potuto raccogliere informazioni presso diverse associazioni.

Il tema del matrimonio forzato resta tuttavia un pretesto nel film per parlare di tutto quel guazzabuglio composto dalla questione della verginità, dell’onore e del dibattito sulla purezza della donna. Tutto ciò dev’essere compreso nel contesto del ritorno alle tradizioni legato a una certa reislamizzazione della società nelle periferie francesi.

Le reazioni del pubblico sono state controverse, ma la co-sceneggiatrice tiene a ringraziare coloro che hanno capito che il film prende le distanze dalla realtà e che non mira a rinforzare i pregiudizi ma, al contrario, a scioglierli.

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