(The National). Come esportatori di idrocarburi, i paesi del GCC (Gulf Cooperation Council) hanno subito un duro colpo a causa del calo del prezzo del petrolio che sta minacciando i bilanci nazionali.
Se il prezzo del petrolio rimane basso, il governo degli Emirati Arabi dovrà diversificare maggiormente la propria economia, per diventare così meno dipendente da gas e petrolio, che attualmente occupa il 31% del mercato delle esportazioni.
Inoltre, questo abbassamento di prezzo potrebbe influenzare negativamente anche le finanze pubbliche di questi paesi. Il crollo del petrolio, che ha perso circa un terzo del valore da giugno e che sta facendo scricchiolare l’economia di molti paesi produttori (Opec e non), non sembra spaventare i maggiori operatori dello shale oil statunitense, che anziché ritrarsi di fronte alla presunta sfida lanciata dai sauditi, diffondono annunci spavaldi sulla propria capacità di abbattere i costi e addirittura accelerare, invece che rallentare, le estrazioni di greggio.
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