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I poveri e il progetto di al-Sisi di consegnare le baraccopoli alle società del Golfo

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Gli Emirati Arabi trasformeranno l’area centrale del Cairo in un quartiere residenziale per ricchi

Al Quds al-Arabi(02/05/2018). Traduzione e sintesi di Cristina Tardolini

Continuano a far discutere la trasformazione degli slums del Cairo e le accuse al governo egiziano di aver abbandonato queste aree a beneficio delle maggiori compagnie di investimento del Golfo. Ma il dibattito maggiore ruota attorno ai diritti dei poveri che vivono in queste zone.

Due anni fa ci fu lo sgombero dell’area di Manshiyat Nasser e il trasferimento dei suoi abitanti nel complesso di al-Asmarat. Un certo numero di abitanti ha manifestato all’inizio del mese scorso per protestare contro il pagamento degli affitti (300 lire egiziane mensili) per questi nuovi appartamenti. Il progetto residenziale comprende circa 18mila unità abitative finanziate attraverso il Fondo Tahya Masr, fondato dal presidente al-Sisi, in collaborazione con la Provincia del Cairo e il Corpo degli Ingegneri delle Forze Armate.

Il partito El-‘Ayshwa El-Horreya (il Pane e la Libertà), guidato dall’avvocato per i diritti umani Khalid Ali, ha criticato i media statali che stanno conducendo una campagna diffamatoria sui residenti del quartiere di al-Asmarat; il governo ha approfittato della debolezza della popolazione e l’isolamento da parte dell’opinione pubblica per spingere i residenti del quartiere ad organizzare una protesta che ha portato all’arresto di 12 cittadini, tra cui 6 donne. Il governo e gli organi competenti sono stati invitati a proteggere i diritti dei cittadini, compreso il diritto a un alloggio umano e sicuro, facilitando l’accesso ai principali servizi piuttosto che l’uso della forza e lo sgombero, che potrebbe portare all’emergere di nuovi quartieri poveri e problemi maggiori. Il governo ha comunicato la sua solidarietà con i residenti del quartiere di al-Asmarat, ma tale dichiarazione arriva in un momento in cui la demolizione è in piena attività nel Triangolo del Maspero, come parte del piano statale per lo sviluppo dell’area. Il Maspero è un’area residenziale situata nel centro della città del Cairo a pochi metri dal Nilo, da Piazza Tahrir e dal Museo Egizio, sicuramente attraente per qualsiasi investitore. Le fonti hanno detto ad Al-Quds Al-Arabi che le compagnie del Golfo trasformeranno l’area situata al centro del Cairo in un quartiere residenziale per i ricchi. Prima della rivoluzione del 2011, il governo ha cercato di sgomberare l’area compensando la popolazione con 20.000 sterline, ma allo scoppio la rivoluzione del 25 gennaio gli abitanti si rifiutarono di vendere le loro case.

Il governo egiziano continua a cercare di convincere la popolazione dell’isola di al-Warraq, nel governatorato di Giza, a rinunciare alle loro case per trasformare l’isola: pare che il governo egiziano sia in contatto con una società degli Emirati per ripianificare l’isola e trasformarla in un centro finanziario e commerciale, ma ciò richiede l’evacuazione di quella che è la più grande e popolata delle isole del Nilo (circa 100.000 persone).

*il termine عيشha due significati: in arabo standard si può tradurre come “vita”, mentre in questo caso specifico, in arabo egiziano, vuol dire “pane”.

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