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Baghdad: fine del coprifuoco

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Di Ali Jawad. Rai al-Youm (05/02/2015). Traduzione e sintesi di Carlo Boccaccino.

Il primo ministro iracheno Haidar al-Abadi
Il primo ministro iracheno Haidar al-Abadi

Giovedì scorso durante una conferenza stampa il generale iracheno Saad Maan, portavoce del primo ministro Haidar al-Abadi, ha annunciato che a partire da sabato sarà annullato il coprifuoco notturno a Baghdad, in vigore da otto anni.

L’ordinanza di coprifuoco, emanata nel 2007 dall’ex premier Nuri al-Maliki, vietava di spostarsi a piedi o a bordo di un veicolo nelle strade appartenenti ai confini amministrativi di Baghdad tra la mezzanotte e le quattro del mattino; i trasgressori erano sottoposti a provvedimenti punitivi come il sequestro del veicolo. L’ordinanza era stata emanata a seguito della crescente diffusione di manifestazioni armate e scontri tra fazioni in diverse zone della città allo scopo di preservare le già precarie condizioni di sicurezza, aggravatesi a seguito dell’esplosione che distrusse la moschea sciita al-Askari a Samarra (125 km a nord di Baghdad) all’inizio del 2006.

Nel corso della conferenza stampa, Saad Maan ha aggiunto che il capo del governo ha ordinato che le aree di al-Kazimayn (a maggioranza sciita) e di Adamiyah, di al-Mansour e di Saidiya (a maggioranza sunnita) sarebbero state smilitarizzate. Quest’ultimo provvedimento fa seguito ad una decisione risalente a qualche giorno fa, attraverso la quale Abadi ordinava che la zona di Karada, al centro della città, fosse demilitarizzata. In tal modo tutte le zone di Baghdad saranno smilitarizzate.

In alcune dichiarazioni rilasciate all’agenzia Anadolu, Saad al-Muttalibi, membro del Comitato di Sicurezza del Consiglio provinciale di Baghdad, ha affermato che “il comitato lavora in considerazione del fatto che tutte le zone di Baghdad sono smilitarizzate e che le forze di sicurezza hanno assunto il controllo coordinandosi con le forze volontarie” e ha anche aggiunto che “la decisione di porre fine al coprifuoco dimostra che le condizioni di sicurezza sono diventate quasi del tutto stabili”.

Contestualmente, Abdul-Amir al-Shammari, capo delle operazioni di Baghdad, subito dopo aver preso parte all’apertura di una delle strade chiuse nel centro della capitale irachena, ha rivelato che le operazioni svolte e gestite dall’esercito hanno portato fino ad oggi alla riapertura di 130 strade, tra principali e secondarie, chiuse da dieci anni. Questo numero rappresenta il 50% delle vie che erano rimaste chiuse al traffico e si sta lavorando per riaprirle tutte, attraverso l’abbattimento degli sbarramenti di cemento eretti a Baghdad, in particolare tra il 2006 e il 2007, a causa delle frequenti violenze settarie.

Tuttavia, da mesi la capitale irachena è ancora teatro quotidiano di attentati, tra autobombe e attacchi suicidi, nonostante la città non sia stata coinvolta direttamente nel vasto attacco sferrato da Daish (ISIS) in Iraq, che ha permesso ai terroristi di impadronirsi di gran parte della zona nordoccidentale del Paese nel giugno scorso.

Ali Jawad è un opinionista per Rai al-Youm.

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