Il Re Abdullah II ha avvertito che la continuazione degli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza rischia di far precipitare l’intera regione nel caos. Durante un vertice trilaterale al Cairo con il Presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e il Presidente francese Emmanuel Macron, il sovrano ha sottolineato che la prosecuzione delle operazioni militari mina gli sforzi diplomatici e umanitari volti a risolvere la crisi. Ha inoltre ribadito la necessità di un cessate il fuoco immediato e della ripresa dell’invio di aiuti umanitari alla popolazione di Gaza.
Rifiuto dello Sfollamento dei Palestinesi
Il monarca giordano ha riaffermato la posizione ferma del suo paese contro qualsiasi tentativo di sfollamento dei palestinesi dalla loro terra, sia nella Striscia di Gaza che in Cisgiordania. Ha evidenziato che tale posizione è condivisa da tutti i paesi arabi e ha sottolineato l’importanza di ricostruire Gaza senza ricorrere allo sfollamento dei suoi abitanti, affrontando al contempo la difficile situazione umanitaria nel territorio.
Necessità di una Soluzione Politica Basata su Due Stati
Il Re Abdullah II ha enfatizzato l’urgenza di una soluzione politica che conduca alla creazione di uno Stato palestinese indipendente, con Gerusalemme Est come capitale, vivendo in pace e sicurezza accanto a Israele. Ha sottolineato che la protezione dei civili e degli operatori umanitari, insieme alla garanzia di un accesso completo agli aiuti, sono obblighi previsti dal diritto internazionale e dal diritto internazionale umanitario. Inoltre, ha affermato che la governance e il mantenimento dell’ordine e della sicurezza a Gaza, così come nell’insieme dei territori palestinesi, devono essere esclusivamente sotto l’egida di un’Autorità Nazionale Palestinese rafforzata e sostenuta a livello regionale e internazionale.
Condanna delle Misure Unilaterali Israeliane
Il sovrano ha anche messo in guardia contro le misure unilaterali adottate da Israele in Cisgiordania, inclusa l’espansione degli insediamenti e le violazioni nei confronti dei luoghi sacri islamici e cristiani a Gerusalemme. Ha avvertito che tali azioni potrebbero alimentare ulteriormente le tensioni e compromettere gli sforzi per raggiungere una pace duratura nella regione.