L’articolo di Hespress riferisce di un episodio avvenuto a Tetouan, in cui un anziano ha aggredito fisicamente una donna e sua figlia minorenne, suscitando l’indignazione delle attiviste per i diritti delle donne in Marocco. Secondo i dati ufficiali, la Procura Generale ha gestito circa 84.822 denunce di violenza contro le donne, con 21.898 persone perseguite e 17.822 casi aperti.
Najia Tazourt, presidente dell’Associazione Injad per le vittime di violenza contro le donne, ha sottolineato che la violenza di genere è spesso normalizzata nella società marocchina. Ha evidenziato come, in seguito all’incidente di Tetouan, alcuni utenti dei social media abbiano giustificato l’atto violento, aspettando di conoscere le motivazioni dell’aggressore, un atteggiamento che ha definito “profondamente preoccupante”. Tazourt ha inoltre espresso preoccupazione per l’aggressione alla minore, sottolineando l’assenza di compassione da parte dell’anziano aggressore.
Bouchra Abdo, presidente dell’Associazione Sfida per l’Uguaglianza e la Cittadinanza, ha dichiarato che la violenza contro le donne rappresenta una questione critica non solo per le organizzazioni femministe, ma anche per lo Stato marocchino, come evidenziato nei suoi rapporti ufficiali e negli sforzi legislativi per contrastare il fenomeno. Ha sottolineato la necessità di affrontare radicalmente il problema, affermando che l’incidente di Tetouan mette in luce l’urgenza di “ricostruire la consapevolezza sociale dei cittadini marocchini”.
Le attiviste concordano sull’importanza di combinare misure legali con campagne di sensibilizzazione per prevenire la violenza di genere, sottolineando che l’approccio punitivo da solo non è sufficiente senza un cambiamento culturale e educativo nella società marocchina.