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Attacchi israeliani in Siria, la reazione di Hezbollah

attacchi israelianiYedioth Ahronoth, Reuters (31/01/2013). Hezbollah ha diffuso una nota in cui condanna gli “attacchi israeliani a danno del centro di ricerca scientifica in Siria”. Il riferimento è agli aerei da guerra israeliani che avrebbero bombardato una zona nei pressi del confine siriano col Libano – all’apparenza per colpire le armi destinate a Hezbollah e secondo alcuni per ‘avvertire’ Damasco di non armarlo. Nella nota si dice che “l’attacco è in linea con i modi aggressivi e criminali di Israele ed è stato sferrato seguendo una politica che cerca di prevenire ogni sviluppo di capacità militari e tecnologiche delle forze arabe e musulmane”. Hezbollah ha poi dichiarato che “l’attacco mostra lo scenario di ciò che è andato avanti in Siria per anni, e l’intenzione criminale di distruggerla insieme al suo esercito, sottovalutando il suo ruolo centrale sul fronte della resistenza”.

Se da un lato per l’organizzazione libanese “l’attacco richiede una condanna su larga scala da parte della comunità internazionale e degli Stati arabo-islamici”, dall’altro “si è ormai abituati al restare in silenzio della comunità internazionale, che non condanna né prende una posizione quando l’aggressore è Israele”. L’organizzazione di Hassan Nasrallah ha espresso inoltre solidarietà verso il popolo siriano, la sua leadership e il suo esercito. Riferendosi implicitamente alle forze ribelli siriane, Hezbollah ha detto che “alcuni elementi dovrebbero essere ben consci della gravità dell’attacco ai danni della Siria. Tale aggressione dovrebbe condurre a un riesame della loro posizione e all’adozione di un dialogo politco come unica base per porre fine allo spargimento di sangue siriano, in modo da proteggere la Siria ed il ruolo che gioca nella lotta ai nemici”.

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Claudia Avolio

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  • In Italia e non solo c’è un preoccupante silenzio intorno alla vicenda. Preoccupante perché di solito ci si lancia in difese ad oltranza dell’operato di Israele, stavolta evidentemente ci sono delle difficoltà.
    Se il raid, come appare ormai certo, è effettivamente stato effettuato, la temperatura dell’area salirà a livelli molto pericolosi.