Al Quds al Arabi (18/02/2013). Non passa giorno senza che le donne saudite sporgano denunce contro i conducenti “speciali” irregolari con cause che vanno dalle molestie sessuali al furto.
Un gruppo di donne saudite che lavorano nel settore dell’istruzione o nel settore privato hanno raccontato ad un giornale britannico la loro sofferenza e frustrazione data dall’essere costrette a lunghi spostamenti per raggiungere i luoghi di lavoro, che le obbligano ad utilizzare un’autista, con tutti i rischi che questo porta con se. Fatima racconta la sua travagliata storia per la ricerca di un’autista “fidato”. Dopo aver cambiato 8 conducenti di diverse nazionalità, Fatima ancora non riesce a trovare una persona fidata a cui affidare la propria incolumità. Tra guidatori che utilizzavano la sua macchina per operazioni di spaccio fino ad arrivare alle molestie sessuali, Fatima ha collezionato numerose esperienze tragiche con i suoi conducenti.
Numerose aziende private hanno cercato di risolvere questa piaga sociale mettendo a disposizione dei pullman o dei servizi di collegamento alternativo, ma i costi del servizio risultano il più delle volte proibitivi per la maggioranza delle donne saudite.
rita maria li pomi
18 Febbraio 2013se alle donne fosse permesso di guidare non esisterebbe il problema……. Se possono lavorare,e questa è già una conquista,perchè non darle la possibilità di raggiungere il posto di lavoro autonomamente.Anche questo fa parte delle contraddizioni del mondo arabo…………