Algeria: il ministro degli esteri Mourad Medelci in Francia

Tout sur l’Algérie (7/12/2011). Durante il suo discorso davanti alla Commissione parlamentare francese agli affari esteri, il ministro Medelci ha esposto la posizione di Algeri sulle primavere arabe e sul “mancato contagio” dell’Algeria, che, ha spiegato, ha già vissuto la sua “intifada” nell’ottobre 1988. Proteste generalizzate che hanno introdotto il pluralismo nel sistema politico e “una libertà di stampa eccezionale” e dopo le quali il popolo algerino “ha continuato a rivendicare i propri diritti”. Anche se, secondo Medelci, “la qualità del rapporto tra popolazione e potere ha permesso di evitare una grande rivolta”. Una posizione che contrasta con quella di gran parte dell’associazionismo, che chiama in causa i timori di una nuova deriva islamica radicale, come avvenne negli anni ’90. Il vicepresidente della commissione francese ha quindi domandato a Medelci un commento sulle intenzioni di Parigi di modificare gli accordi del 1968 in materia di migrazioni. “Grazie per l’informazione”, ha risposto il ministro degli esteri algerino. Questione delicata nei rapporti bilaterali, ma poco approfondita durante l’incontro. Medelci ha insistito piuttosto sulla necessità di rafforzare il partenariato con la Francia ma anche con Europa e Usa, soprattutto in materia di lotta al terrorismo nel Sahel. Fiducioso sul ruolo dell’Uma (banca maghrebina con sede a Tunisi), si è mostrato più circospetto su quella dell’Unione per il Mediterraneo (Upm), cui il presidente francese Nikolas Sarkozy tiene particolarmente, anche se non ha prodotto finora risultati concreti

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