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Addio a Malek Chebel, l’antropologo dell'”islam illuminato”

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Malek Chebel

(France Culture). L’antropologo delle religioni, psicoanalista e filosofo Malek Chebel è morto il 12 novembre a Parigi all’età di 63 anni. Esperto di islam, difensore della libertà politica e di pensiero, sosteneva l’idea di un “islam illuminato”.

Nato in Algeria nel 1953, Chebel è stato autore di numerose opere dedicate alla questione dell’islam, di cui alcune anche nel campo della didattica, come “Le Coran pour les nuls”L’Islam pour les nuls”. Difensore del cosiddetto “islam illuminato”, aveva tenuto numerose conferenze in tutto il mondo per spiegare cosa fosse l’islam al pubblico. Come da lui spiegato, è un “islam della civiltà, è un’ideologia di progresso, un islam compatibile con il rispetto dell’identità, il rispetto della donna, il rispetto delle minoranze, il rispetto della scienza in senso ampio, il rispetto dell’innovazione”.

Come filosofo, Chebel ha anche scritto diverse opere sulle nozioni di corpo, amore e sessualità in terra d’islam, difendendo una rilettura femminista dei testi sacri: “In realtà, il Corano parla molto poco di donne e uomini. Parla di credenti. Le donne musulmane dovrebbero prendere in considerazione questa prospettiva della credenza, della fede, che conferisce gli stessi diritti a uomini e donne e che gli permetterebbe di liberarsi dal giogo patriarcale e antiquato”.

 

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