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Yemen: prospettive e opportunità

Yemen

Editoriale. The Daily Star Lebanon (17/04/2015). Traduzione e sintesi di Omar Bonetti.

Dopo quasi un mese dall’inizio della campagna aerea in Yemen, è apparso un barlume di speranza con la risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che richiede il ritiro dei gruppi ribelli e impone l’embargo di armi agli insorti.

In questo momento, è anche interessante notare l’emergere di iniziative di pace che sono state avanzate dall’Iran, dalla Russia e dall’ex presidente yemenita Ali Abdullah Saleh che, a fianco degli Houthi, sta combattendo le forze governative.

Queste proposte, che si basano su condizioni come il rispetto del cessate il fuoco, la formazione di un governo d’unità nazionale e la possibilità di tenere i colloqui di pace in Arabia Saudita, sono del tutto incoraggianti, tuttavia non bisogna scordare che queste idee circolano da anni.

Nonostante questa speranza, l’inviato speciale dell’ONU per lo Yemen ha dato le proprie dimissioni dopo diversi negoziati a livello diplomatico, che sono stati sostenuti anche dall’Arabia Saudita e dagli Stati del Golfo, poiché ha fallito nel radunare tutte le parti in causa.

Gli Houthi e Saleh, in aggiunta a ciò, hanno mal interpretato la situazione e hanno creduto che la comunità internazionale fosse troppo occupata con il gran numero di crisi e di conflitti che dilaniano il Medio Oriente. Nello specifico, questi due attori hanno pensato che il mondo, troppo impegnato in altri conflitti, si fosse disinteressato della causa yemenita, lasciando i forti trionfare sui ribelli.

Per concludere, chi ha proposto le recenti iniziative potrebbe risparmiare allo Yemen un grande tormento, semplicemente attendendosi alla risoluzione del Consiglio di Sicurezza senza a mettere in atto nuove dinamiche dall’esito incerto. Il popolo e il futuro dello Stato yemenita stanno pagando a caro prezzo le valutazioni sbagliate sulla situazione e non possono permettersi ennesimi errori.

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