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Yemen: forti pressioni per l’approvazione del progetto di pace

Yemen
La comunità occidentale incalza il governo legittimo per approvare l’esito del vertice che propone una pace di compromesso fra tutte le parti del conflitto in Yemen

Di Khaled al-Hammadi. Al-Quds al-Arabi (14/03/2017). Traduzione e sintesi di Federico Seibusi.

Il presidente dello Yemen, Abd Rabbih Mansur Hadi, starebbe subendo pressioni dall’Occidente, affinché acconsenta a una qualsiasi proposta di pace durante il vertice iniziato il 13 marzo a Berlino fra il quartetto Stati Uniti, Gran Bretagna, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, a cui si è unito l’Oman in rappresentanza dell’Iran che fornisce appoggio ai ribelli Houthi.

L’esito del vertice, che ha visto anche la partecipazione dell’inviato speciale dell’ONU per lo Yemen, Ismail Ould Cheikh Ahmed, non proporrà niente di nuovo, anzi rappresenta un tentativo di rafforzare i risultati già raggiunti in occasione degli incontri precedenti: il piano di pace di Kerry e la mappa per la pace di Ould Cheikh, proposte rifiutate in toto dal governo legittimo, a seguito del rafforzamento della rivoluzione in Yemen.

Considerato che il vertice a Berlino riproporrà i contenuti delle precedenti iniziative con solo delle modifiche al piano di pace, è evidente come il gruppo di Paesi del vertice stia esercitando pressioni su tutte le fazioni del conflitto yemenita già da ora, nel tentativo di forzare le parti ad accogliere con favore il prossimo progetto, dato che potrebbe rappresentare l’ultima occasione per un qualsiasi processo di pace in Yemen.

Per tutta risposta, nell’incontro con Helga Schmid, sottosegretaria generale per gli Affari Esteri dell’UE, Hadi ha confermato il suo rifiuto categorico a un qualsiasi esito del vertice, a meno che non si basi sull’iniziativa dei paesi del Golfo, sulla risoluzione 2216 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU e sugli esiti del Dialogo Nazionale. Inoltre, ha affermato che la stabilità dello Yemen rappresenta la chiave per la stabilità e per la sicurezza del traffico marittimo internazionale dell’intera regione.

Una fonte diplomatica vicina al quartetto afferma che il prossimo progetto per la pace non si discosta molto da quelli precedenti, ma non si allontana nemmeno dai tre punti cardine che il governo del presidente Hadi desidera mantenere. Inoltre, la fonte ha evidenziato che il prossimo progetto svilupperà tutte le opportunità possibili per il successo dell’attuale processo di pace e la difesa degli interessi particolari delle diverse fazioni del conflitto in Yemen; questo al fine di garantire la stabilità e di scongiurare un’escalation militare in caso il prossimo progetto di pace intacchi gli interessi di una qualsiasi fazione.

Khaled al-Hammadi è un corrispondente yemenita del quotidiano panarabo al-Quds al-Arabi e direttore della “Freedom Foundation” per i diritti e la libertà di stampa in Yemen.

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