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Yasmina Khadra: “Il regime algerino è uno zombie”

Di François Clemenceau. Le journal du dimanche (29/03/2014). Traduzione di Chiara Cartia.

Yasmina Khadra, scrittore algerino di fama mondiale, ha ritirato da poco la sua candidatura alle elezioni presidenziali. Di seguito alcune risposte a dei quesiti che gli sono stati posti nel suo ufficio al settimo piano del Centro Culturale algerino di cui è responsabile da cinque anni:

La candidatura di Abdelaziz Bouteflika in vista di un quarto mandato è da considerarsi una catastrofe?

È una vera assurdità, un gesto suicida che il presidente non avrebbe commesso se fosse padrone delle proprie azioni. Il problema è che è manipolato dal suo clan che si aggrappa al potere e punta tutto su un’azione teatrale. Il regime non è che uno zombie che cerca disperatamente di  sopravvivere alla propria decomposizione. I tempi stanno cambiando e i membri del clan non vogliono ritrovarsi davanti alla barra della giustizia.

Se Bouteflika fosse rieletto, potrebbe verificarsi un’insurrezione?

In realtà l’insurrezione c’è già, negli animi, ma personalmente auspico che gli algerini riescano a mantenere il loro sangue freddo e a cacciare il regime andando alle urne piuttosto che con il ricorso alla violenza.

Ufficialmente il motivo per cui lei ha ritirato la sua candidatura è stata la mancanza di firme per la campagna di sponsorizzazione…

Non vorrei sembrare quello che non sa perdere. Il tempo ha giocato in mio sfavore, così come la legge elettorale. Come fanno i pre-candidati a sensibilizzare la gente se non possono organizzare dibattiti e incontri? Penso che mi mi siano stati messi i bastoni tra le ruote ma stava a me riuscire a eludere gli ostacoli e invece ho fallito.

Cos’ha capito durante la sua tournée elettorale in giro per l’Algeria in qualità di pre-candidato alle presidenziali?

Ho percorso 10.000 chilometri per strada. Molti di quelli che erano entusiasti di me si sono ricreduti velocemente perché hanno considerato che incarnassi la battaglia del topolino contro i dinosauri della Repubblica. Questa tournée mi ha permesso di misurarmi con i sentimenti della maggior parte del popolo algerino che è ormai disilluso e preferisce la pace all’emancipazione.

Guarda il video della votazione del presidente algerino Bouteflika

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