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Al-Quds al-Arabi (13/09/2014). Il portavoce del Ministero della difesa degli Stati Uniti ieri ha definito il ruolo dei droni di Washington nella guerra contro lo Stato islamico (Isis), sottolineando la necessità che siano gli iracheni a prendere in mano la situazione.

Bombardare le postazioni dell’Isis, ha spiegato, serve solo a indebolirne le capacità militari sul campo, ma la soluzione non può essere esclusivamente militare. Una precisazione arrivata quasi contemporaneamente alla proclamazione dello stato di guerra contro i cartelli del jihad in Iraq e Siria, dove gli Usa sono pronti a estendere le operazioni dei droni. Una guerra che, secondo Washington, si estende al piano politico e istituzionale, ovvero in un campo la cui gestione spetta a iracheni e siriani. Occorre un processo politico che porti al ripristino della legittimità dei governi centrali. Insomma il contrario di quanto è avvenuto dopo la caduta di Saddam Hussein.