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Un angolo di Iran a Roma, con i fratelli Mohseni Pour

foto x reza
Roma caput mundi. Potremmo iniziare così questo articolo e tanti altri, per raccontarvi come a Roma si possano incontrare musicisti da ogni angolo del mondo. Solo nel Conservatorio di musica Santa Cecilia, sono numerosi gli studenti stranieri che vengono da ogni dove. C’è un buon numero di iraniani che vengono a studiare nel conservatorio romano e, fra questi, i fratelli Mohseni Pour. Navid, il più giovane, studia oboe mentre Hamid il flauto traverso ma suona, sin da piccolo, anche il tombak, tipica percussione iraniana. Il più grande dei tre, Reza, studia etnomusicologia all’Università La Sapienza, è compositore e suona il tar, altro famoso strumento tradizionale persiano, a corde. Navid studiava già l’oboe a Tehran e ha suonato con formazioni sinfoniche iraniane. Anche Hamid mi ha raccontato di aver già studiato flauto al Conservatorio di Musica di Tehran, oltre che all’Università. In Iran, come in Libano e non solo, si studia musica tradizionale ma anche quella occidentale. Ovviamente, come dice lo stesso Hamid, meglio studiare quest’ultima in Occidente! Attratti dalla fama del Conservatorio di Santa Cecilia, quindi, lui ed i suoi fratelli sono venuti in Italia per continuare gli studi. Hanno già concerti e collaborazioni notevoli alle spalle, questi ragazzi, e altri sono previsti per il prossimo futuro. Tra le altre cose, hanno anche collaborato con l’Orchestra di Piazza Vittorio, per registrare la musica per il film “Fiori di kirkuc”.
Avevo già sentito suonare questi ragazzi insieme a Paolo Modugno e Pejman Tadayon, nel Nava Ensemble, ed ora li ho rincontrati in un angolo di Iran che loro hanno saputo ricreare alla Taberna Persiana, a via Ostiense, 36/h, a Roma. La cosa bella di questa taberna (http://www.tabernapersiana.it/ ), è che si propone anche come luogo culturale e musicale. Vi si svolgono presentazioni di libri, ad esempio, così come serate musicali in cui si esibiscono i fratelli Mohseni Pour o altri musicisti.
La musica persiana è ben più antica di quella araba ed è caratterizzata da una struttura modale, sia dal punto di vista melodico che ritmico. Il termine dastgah, ad esempio, si riferisce al modo melodico che caratterizza il brano. Il corrispettivo arabo è il maqam, quello greco il maqami.
Segnalo che, in occasione dell’imminente Capodanno Persiano, il 20 marzo si terrà l’evento, a cura dei fratelli Mohseni Pour, che potete leggere nel seguente link. Hamid m’ha raccontato che in Iran il Capodanno si festeggia con familiari e amici, come facciamo anche noi italiani :). Da loro, però, il periodo della festa dura ancora per circa tredici giorni dopo e, in quel periodo, continuano gli scambi di visite tra amici e familiari, con graditissimi doni per i bambini, spesso piccole somme in denaro che li rendono molto felici.
https://www.facebook.com/events/167042156778131/?ref=3

Ecco dei link per conoscere meglio i progetti e l’attività musicale dei fratelli Mohseni Pour.


https://www.facebook.com/BarbadProject
https://www.facebook.com/7arts.tv

About the author

Cinzia Merletti

Cinzia Merletti è musicista, didatta, saggista. Diplomata in pianoforte, laureata in DAMS, specializzata in Didattica e con un Master in Formazione musicale e dimensioni del contemporaneo. Ha scritto e pubblicato saggi sulla musica nella cultura arabo-islamica e mediterranea, anche con CD allegato, e sulla modalità. Saggi e articoli sono presenti anche su Musicheria.net. Ha all'attivo importanti collaborazioni con musicisti prestigiosi, Associazioni culturali e ONG, enti nazionali e comunali, Conservatorio di Santa Cecilia, per la realizzazione di eventi artistici, progetti formativi ed interculturali tuttora in corso.

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