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Umm Khulthum: stella e musa d’Oriente

images3Elaph (21/06/2013). Un ricercatore egiziano ha esaminato circa 80 qaside (componimento poetico arabo) scritte da poeti egiziani e arabi in lode alla “Signora della canzone araba” Umm Khultum. Tra questi poeti c’è chi, come Jibran Khalil Jibran, non l’ha mai incontrata, chi, come Ahmad Shawqi (1868-1932), una volta morto, ha visto le proprie poesie cantate da lei  e altri, come ‘Abbas Mahmud al ‘iqad (1889-1964), i cui componimenti non sono mai stati cantati dalla virtuosa stella della canzone araba.

Ibrahim ‘abd al-Aziz Abu Zayd ha  messo in rilievo nel suo libro “Umm Khulthum nella poesia araba” che Ahmad Rami, autore famosissimo,  deve la notorietà delle sue poesie in gran parte alla voce di Umm Khulthum che aveva elevato a rango di sua musa personale. In effetti i suoi testi  parlano o comunque si possono  in un modo o in un altro ricollegare a lei.

Abu Zayd racconta che Rami tornò da Parigi il 21 luglio 1924 e dopo tre giorni ascoltò Umm Khulthum cantare una sua poesia (“La passione si legge nei suoi occhi”) musicata da Abu al-‘Ila Muhammad Fatrab e che era rivolta proprio a lei : il testo all’inizio presentava due versi in rima in lode alla sua voce. L’ultima cosa che scrisse Rami su Umm Khulthum fu un’elegia funebre dopo la sua morte nel 1975 che iniziava così: ”Il mio animo è pervaso dalla sensazione che mi mancherà”.

Il libro, la cui copertina è stata ideata da Hind Samir e che è stato pubblicato dall’ente pubblico culturale dipendente dal Ministero della cultura egiziano, conta ben 359 pagine e raccoglie poesie scritte tra il 1924 e il 2009

Abu Zayd annota che Shawqi scrisse la sua prima poesia su Umm Khultum in occasione dell’apertura dell’Istituto per la musica orientale al Cairo il 26 dicembre 1929,  quando si rivolse al re, Ahmad Fawwad. Abu Zayd narra poi che Shawqi citò apertamente il nome di Umm Khulthum in una sua poesia nel 1931 che fu in seguito tra quelle che lei cantò dopo la morte del poeta.

L’autore riferisce anche che al’Iqad, di cui Umm Khulthum non cantò nessuna poesia, scrisse una qasida, il cui titolo era uno dei nomignoli della cantante (stella d’Oriente), in occasione della sua dimissione dall’ospedale americano dopo un’operazione alla tiroide nel 1949.

Il poeta iraqeno Ma’ruf al Risafi (1875-1945) invece, scelse di far iniziare la sua poesia dedicata ad Umm Khulthum in questo modo: “Umm Khulthum (…) è la Signora dell’arte orientale”. al Risafi recitò questa poesia nel 1932 al Teatro di Baghdad dove si era esibita Umm Khulthum durante una sua visita nella capitale iraqena.

L’autore parla di molti altri poeti iraqeni che hanno composto poesie per la “Stella d’Oriente”, come Jawad al Shabibi o Muhammad Bahja al Athari.

Jibran Khalil Jibran scrisse una qasida nella quale si rivolgeva alla cantante. Inizia così: “Tu sei il genio di quest’epoca”.

L’autore non manca di citare anche poeti del Vicino Oriente che si sono ispirati alla cantante per i loro componimenti: Urkhan Misr e Rashad ‘ali Adib. Per non parlare della citazione che fa l’autore del testo di una qasida intitolata “Stoffa ricamata”  che è stata tradotta da Salman Masalha per il poeta israeliano Roni Somek, in cui il poeta immagina la Stella d’Oriente brillare mentre canta uno dei suoi testi rimasti nella Storia.