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Tunisia: Sous le Jasmin, scatti in bianco e nero sulla tortura

tunisia, protesteTunisia Live (12/05/2013). Sous le Jasmin è il titolo di una mostra fotografica creata da Augustin Le Gall, che ha intervistato i vari soggetti raccogliendone le testimonianze. Elettroshock, privazione del sonno, infezioni ed umiliazioni giornaliere è ciò di cui parlano i protagonisti, rappresentanza del popolo tunisino che converge su un tema: la tortura non è mai giustificabile. Trentaquattro fotografie sono appese a catene metalliche nella Maison de la Culture Ibn Rachiq. Allineati su un muro, gli scatti in bianco e nero mostrano una serie di presunti criminali – salafiti, comunisti, funzionari dell’esercito e giornalisti. Hanno tutti una cosa in comune: sono stati vittime di tortura e trattamenti inumani sotto i governi di Habib Bourguiba e Zine el-Abidine Ben Ali. I loro volti raccontano la storia dell’uso sistematico di torture, detenzioni ed umiliazioni durante quegli anni.

Molti degli abusi hanno avuto luogo a soli pochi minuti dalla sala dell’esposizione, nel ministero degli Interni su Avenue Habib Bourguiba. La mostra è presentata dall’ente no profit World Organization Against Torture (OMCT), col sostegno del ministero tunisino della Cultura e del Dipartimento federale svizzero degli Affari Esteri. L’OMCT è attivo in Tunisia da molti anni, e di recente ha offerto servizio in favore delle vittime di tortura di Kef e Sidi Bou Said. Ha inoltre fornito consulenza agli avvocati tunisini per istruirli su come documentare i casi di abuso dei diritti umani. Per la mostra l’OMCT ha trovato nel collettivo d’arte francese DeKadrage un partner per far maturare la consapevolezza del tema della tortura in Tunisia. Visitabile fino al 26 giugno, Sous le Jasmin sarà in contemporanea presso l’Ibn Rachiq, il Mad’art Carthage e il Centro nazionale per le Arti viventi di Belvedere.

Il sito dedicato alla mostra è visitabile qui: Sous le Jasmin

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