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Tunisia: riferimenti all’Egitto dopo assassinio Mohamed Brahmi

ghannouchi, ennahdaAhram (26/07/2013). Dopo l’assassinio dell’esponente dell’opposizione tunisina Mohamed Brahmi, c’è chi si è riferito alla situazione in Egitto. Anzitutto il movimento di protesta Tamarod, nato in Tunisia proprio sul modello egiziano, ha invitato a scendere in piazza per far cadere il governo. Lo stesso Mohamed Brahmi aveva accolto con favore la rimozione da parte dell’esercito egiziano del presidente Morsi. Il primo ministro Ali Larayedh ha invece citato l’Egitto sostenendo in tv che gli assassini di Mohamed Brahmi hanno “provato a prendere di mira il nostro processo e deragliarlo, spingendo il Paese a un salto nel vuoto” tra scenari di “caos, guerra civile o ritorno al despotismo”.

Rached Ghannouchi, leader del partito al governo Ennahda, ha detto che l’attacco a Brahmi ha l’obiettivo di “fermare il processo democratico in Tunisia stroncando il solo modello di successo della regione – soprattutto dopo la violenza in Egitto, Siria e Libia”. Ghannouchi ha affermato che “la Tunisia non si ritroverà nello scenario dell’Egitto, ce la faremo”.