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Tunisia: quattro anni senza Ben Ali

Al Huffington Post Maghreb (14/01/2015). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo.

In occasione dell’anniversario della caduta di Ben Ali, deposto il 14 gennaio 2011, ripercorriamo le tappe politiche essenziali della Tunisia dopo la rivoluzione.

2011

  • 14 gennaio: Ben Ali fugge in Arabia Saudita dopo 23 anni di potere in seguito alla rivolta popolare scatenata dall’immolazione di un giovane venditore ambulante di Sidi Bouzid
  • 25 febbraio: manifestazioni e scontri con al polizia costringono Mohamed Ghanouchi, ultimo premier di Ben Ali, a dimettersi; viene sostituito da Beji Caid Essebsi
  • 1° marzo: il movimento islamista Ennahda viene legalizzato
  • 23 ottobre: prime elezioni libera nella storia della Tunisia: Ennahda conquista 89 dei 217 seggi dell’Assemblea Costituente
  • 12-14 dicembre: Moncef Marzouki, militante di destra e opposto a Ben Ali, viene eletto capo di Stato; Hamadi Jebali, numero 2 di Ennahda, viene incaricato di formare il governo

2012

  • 16 giugno: l’ex primo ministro Essebsi annuncia la creazione di un nuovo partito chiamato Nidaa Tounes
  • 13 agosto: nasce una coalizione tra diversi partiti, nazionalisti e comunisti, chiamata Fronte Popolare

2013

  • 6 febbraio: il membro dell’opposizione Chokri Belaid viene ucciso a Tunisi; l’assassinio, attribuito a un movimento jihadista, provoca una crisi politica che conduce alle dimissioni del governo e alla formazione di uno nuovo guidato dall’islamista Ali Larayedh
  • 19 febbraio: il capo di governo Hamadi Jebali si dimette e annuncia il fallimento del suo tentativo di formare un governo tecnico
  • 25 luglio: Mohamed Brahmi, membro dell’opposizione nazionalista di sinistra, viene ucciso vicino Tunisi; l’accaduto fa ricadere il Paese nella crisi politica

2014

  • 26 gennaio: dopo mesi di negoziazioni, viene adottata una nuova Costituzione, con più di un anno di ritardo
  • 29 gennaio: viene formato il governo apolitico di Mahdi Jomaa; gli islamisti si ritirano dal potere
  • 16 ottobre: il partito anti-islamista Nidaa Tounes di Essebsi ottiene 86 dei 217 seggi dell’Assemblea Costituente, scavalcando Ennahda (69 seggi)
  • 2 dicembre: viene formato il primo parlamento dopo la rivoluzione
  • 18 dicembre: jihadisti legati a Daish (conosciuto in Occidente come ISIS) rivendicano gli omicidi di Belaid e Brahmi.
  • 12 dicembre: Essebsi vince il secondo turno delle elezioni presidenziali con il 55,68% dei voti
  • 31 dicembre: Essebsi giura come primo presidente della Repubblica tunisina democraticamente eletto

2015

  • 5 gennaio: l’ex ministro degli Interni Habib Essid, che ha servito sotto Ben Ali, viene incaricato di formare un nuovo governo.

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