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Tunisia: i giovani giornalisti guidano il movimento per la libertà d’informazione

Dar al-Hayat (23/07/2012). Traduzione di Cristina Gulfi

In Tunisia, i giornalisti di giovane età costituiscono una percentuale importante della categoria ma la loro voce era soffocata dal precedente regime. Oggi cercano di riunirsi istituendo un ordine professionale, l’Associazione Nazionale Giovani Giornalisti.

L’idea è nata quando i suoi fondatori sono entrati a far parte del settore delle stampa, nel 2007. Spiega Abderraouf Bali, il presidente dell’associazione, che dopo aver partecipato alla conferenza di fondazione del sindacato dei giornalisti nel 2009 ha capito di non potervi aderire se non con un attestato professionale. Molti altri giovani erano nella sua stessa situazione e così ha iniziato a cercare un’alternativa.

Mentre sotto Ben Ali la stampa doveva elogiare il regime e insabbiarne i crimini, dopo la sua caduta l’associazione ha trovato le condizioni ideali, tra cui un gran numero di giornalisti che erano senza lavoro da anni.

Ma perché creare una nuova associazione di categoria nonostante la presenza del sindacato? Abderraouf Bali risponde che i Giovani Giornalisti non sono una minaccia, bensì un supporto per il sindacato. Ogni istituzione ha i suoi compiti ma interviene se l’altra non adempie le proprie responsabilità, ad esempio nel difendere un collega.

Gli obiettivi sono chiari: riunire i giovani giornalisti, favorirne l’integrazione nel settore della stampa e la formazione, redigere rapporti sulla loro situazione e trovare soluzioni ai vari problemi.

La prima conferenza, che si è svolta a Tunisi, ha avuto successo sia in termini di presenze che di temi affrontati. I Giovani Giornalisti hanno mostrato di saper leggere la realtà del settore e sono rimasti lontani dalla politica, in modo da guadagnarsi il rispetto di tutti.