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Tunisia: Daish ed elezioni presidenziali

Di Mohamed Yassine Jelassi. Al-Hayat (19/12/2014). Traduzione e sintesi di Omar Bonetti.

Alcuni membri di Daish (conosciuto in Occidente come ISIS), tra cui il famoso Abou Mouqatil, aka Boubaker al-Hakim, hanno rivendicato gli omicidi, commessi nel corso del 2013, di due politici tunisini d’opposizione, Chokri Belaïd e Mohamed Brahmi.

La notizia, che è stata diffusa per bocca degli stessi jihadisti in un video pubblicato in internet, è arrivata proprio mentre i tunisini residenti all’estero hanno iniziato il voto per il secondo turno delle elezioni presidenziali. Nel filmato, in aggiunta alla rivendicazione dell’omicidio, Abou Mouqatil, ha minacciato che Daish continuerà ad attaccare i politici, le forze di sicurezza e i militari finché la Tunisia non sarà governata dall’Islam e ha incitato i tunisini, specialmente i jihadisti situati nelle zone montuose a sottomettersi ad al-Baghdadi, il leader di Daish.

La risposta al video è giunta da Mohamed Ali Laroui, il portavoce del ministero degli Affari Esteri tunisino. Egli, infatti, ha dichiarato che il ministero e i tunisini sono più forti dei terroristi. Dalla Rivoluzione del 2011, in Tunisia sono aumentati i casi di attacchi collegati alle organizzazioni jihadiste, che sono colpevoli di aver ucciso decine di membri delle forze dell’ordine e i due oppositori politici. Oltre a ciò, è la prima volta che l’organizzazione rivendica gli omicidi di Belaïd e di Brahmi, fatti che all’epoca hanno rappresentato un apice di violenza durante la profonda crisi del partito Ennahda.

A seconda delle stime, si crede che siano circa due o tremila i cittadini tunisini che si sono uniti a Daish. Ora, il governo di Tunisi teme che il loro rientro possa portare alla destabilizzazione del paese, che in questi giorni è entrato nella fase di silenzio elettorale. Domenica 21 dicembre, infatti, si affronteranno, nel ballottaggio finale, Moncef Marzouki, leader d Ennahda, e Béji Caïd Essebsi, la guida del partito Nidaa Tounes.

Nel video, infine, compare un altro jihadista, Abou Mossaab, che rivolgendosi ai tunisini, li invita a boicottare queste elezioni sostenendo che le autorità tunisine stanno spingendo i propri cittadini verso la miscredenza e l’empietà.

Mohamed Yassine Jelassi è un giornalista tunisino e membro del Centro di Tunisi per la Libertà di Stampa.

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