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Tunisia: celebrazioni modeste per i due anni dalla rivoluzione

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El Watan (14/01/2013). La Tunisia ha ricordato con toni sommessi la caduta di Zine El Abidine Ben Ali, due anni fa, in un momento in cui il paese è destabilizzato dalle violenze sociali, la minaccia jihadista e l’impasse politica. Il colpo d’inizio delle celebrazioni è stato dato verso le 8 di questa mattina dal capo di Stato Moncef Marzouki, il Primo ministro, l’islamista Hamadi Jebali, e il presidente della costituente Mustafa Ben Jafaar che hanno salutato la bandiera in piazza della Kasbah, non lontano dalla sede del governo.

Poco dopo Jabali, il segretario generale dell’Unione generale tunisina del lavoro, Houcine Abbassi,  e il presidente dell’Unione tunisina dell’industria, del commercio e dell’artigianato, Wided Bouchamaoui, hanno firmato un “patto sociale” per l’Assemblea nazionale costituente. La firma di questo testo ha una portata sociale significativa, dal momento che povertà e disoccupazione sono state le maggiori cause della rivoluzione dell’inverno 2010-2011. Dopo l’estate, gli scioperi, le manifestazioni e gli scontri tra manifestanti e polizia si sono moltiplicati. Il primo ministro ha promesso di “raddoppiare gli sforzi” per costruire il consenso nel paese e generare la crescita e ha assicurato di voler ampliare la coalizione al potere per superare le profonde divisioni della classe politica.