Iran Libano News Zoom

Teheran e la tentazione di prendere il potere in Libano

Di Amir Taheri. Asharq al-Awsat (28/03/2014). Traduzione e sintesi di Viviana Schiavo.

Fino a poco tempo fa, gli esperti di politica regionale concordavano nel dire che nessuna della potenze coinvolte nella complessa politica libanese era interessata a spingere il Paese verso una crisi ancora più profonda. Tre ragioni venivano citate a sostegno di questa tesi: la prima è che nessuno dei blocchi presenti in Libano aveva il vantaggio necessario per ottenere un potere totale; la seconda è che i rivali regionali e mondiali erano troppo impegnati altrove, per esempio in Iraq e in Egitto, per voler aprire una nuova arena di crisi nel Paese; infine, la crisi in Siria costringeva entrambi i blocchi, quello russo-iraniano e quello arabo-occidentale, a concentrarsi sulla lotta per il controllo di Damasco.

Tuttavia, attualmente queste tre ragioni potrebbero non essere più convincenti. In primo luogo, il blocco guidato dall’Iran sente di essere in vantaggio in questo momento. La Repubblica Islamica è riuscita a imbrigliare gli Stati Uniti in negoziazioni senza fine sulla questione nucleare, allontanando in questo modo ogni possibilità di essere militarmente attaccata da Israele o dagli USA. I leader di Teheran sanno che una volta terminato il mandato di Obama, la politica statunitense potrebbe cambiare radicalmente. Sentono, quindi, di avere al massimo due anni per sfruttare la confusione americana e consolidare il loro potere regionale. Questa consapevolezza potrebbe spingere i mullah a ridistribuire le loro pedine in Libano per cercare di ottenere un potere assoluto.

In secondo luogo, anche se ci sono ancora molte incognite, la situazione in Egitto e in Iraq ha raggiunto una certa stabilità. Questo potrebbe portare il blocco arabo a concentrare la sua attenzione sul Levante. Infine, il corso della guerra in Siria potrebbe cambiare le carte in tavola. Il blocco russo-iraniano, che mantiene in vita il regime siriano, è convinto di poter ottenere una qualche vittoria militare. La strategia attuale consiste nel concentrarsi sulla “Siria utile”, ossia Damasco e le zone limitrofe a Sud, che assicurano un legame con il Libano e con la costa mediterranea. Con la “Siria utile” sotto controllo, l’asse russo-iraniano potrebbe puntare su altri obiettivi, dunque perché non il Libano?

Una presa di potere in Libano potrebbe permettere a Khamenei di distogliere l’attenzione dalle concessioni che è costretto a fare sul nucleare per prevenire il tracollo economico dell’Iran. Se questo succedesse, potrebbe essere una cattiva notizia per il Libano.

Vai all’originale