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Storie, vicinanze, evocazioni nel nuovo CD “Sicilia Araba” dei Milagro Acustico, con Bob Salmieri

SICILIA ARABA

Buongiorno a tutte e tutti! ben ritrovati. Vi ricordate di quell’articolo sui Milagro Acustico e la loro musica, su testi degli antichi poeti arabi di Sicilia? Vi avevo proposto un’intervista a Bob Salmieri, ancora visibile in https://arabpress.eu/la-poesia-arabo-sicula-rivive-nella-musica-di-bob-salmieri-e-i-milagro-acustico/.

Come ci eravamo ripromessi, con Bob, abbiamo ripreso il discorso, in occasione dell’imminente uscita del nuovo CD  “Sicilia Araba”, arricchendolo con contenuti e riflessioni che, ahimè, oggi sono ancora più che mai attuali. Ecco a voi la nuova intervista a Bob Salmieri!

C.: Ciao Bob, eccoci di nuovo nel mio Salotto musicale, per presentare ai lettori una bella novità in campo musicale: sta per uscire il nuovo CD realizzato con i Milagro Acustico, “Sicilia Araba”, un titolo che dice già molto.
Abbiamo avuto modo di raccontare, nel precedente articolo in cui ti ho intervistato, del tuo profondo interesse per la poesia araba in Sicilia. Questo CD, quindi, si inserisce in un solco già ben definito, nella tua produzione musicale, con i Milagro Acustico.
“Sicilia araba” è un CD suggestivo, con una bella voce cantante e con le ricche sonorità di strumenti che avvicinano il mondo occidentale a quello arabo e mediterraneo. Dal sax al nay, tanto per intenderci.
A ritmo di un moderno wahada si apre il CD, con un bel brano di presentazione, giusto? Ora lascio a te la parola, Bob, per illustrarci il contenuto del CD: i testi degli antichi poeti arabi, le scelte musicali per dare una veste a quei testi, gli strumenti usati, i musicisti che vi hanno partecipato, il tuo ruolo in tutto questo, la nuova etichetta …
A te la parola e un grosso in bocca al lupo! 🙂

Milagro Acustico_Medina_sound_DSC_0085

B: E’ un piacere ritrovarsi nel tuo salotto a parlare di musica e di poesia. Con “Sicilia Araba”, apriamo una nuova stagione e una nuova strada per affrontare il tema della “vicinanza” culturale con i paesi del Mediterraneo, prima ancora che della poesia e della musica. Questa vicinanza, nei secoli, ha influenzato reciprocamente le nostre culture; io credo che questa sia la ricchezza più grande per un paese. La mia ostinazione, se così si può chiamare, nel proporre ancora una volta i versi dei Poeti Arabi di Sicilia, oltre che per il mio retaggio culturale e familiare, è atta a contrastare quanti negano questa storia e questa vicinanza. Un oltraggio al nostro trascorso che così fortemente ha caratterizzato la storia della Sicilia e di tutto il Mediterraneo. Cominciò il principe Ruggero d’Altavilla che pose fine al dominio islamico della Sicilia nel 1091; la prima cosa che ordinò, fu quella di distruggere qualsiasi segno degli Arabi che aveva dominato la Sicilia per quasi tre secoli. La leggenda vuole che in una sola notte furono distrutte più di 300 splendide moschee, nella sola Palermo. Con la stessa logica, ancora oggi quando andiamo a fare le nostre “guerre di pace”, i primi obiettivi sensibili da distruggere, sono i siti culturali subito dopo quelli militari.. (vedi in Iraq ). Questo modo di agire, scatena le perplessità degli scettici che mettono in dubbio la rilevanza culturale della dominazione araba in Sicilia, asserendo che se fosse stata così importante, avrebbe lasciato più reperti… Ricordo che quasi tutto il patrimonio letterario e poetico della dominazione araba della Sicilia, si deve alla caparbietà e volontà di un solo uomo: Michele Amari che, a metà del 1800, cominciò un lavoro certosino di raccolta e traduzione (dovette imparare l’arabo) di tutti i reperti inerenti al periodo, redigendo così la “Biblioteca Arabo-Sicula” e la “Storia dei Musulmani in Sicilia”, testi reperibili solo presso qualche libraio siciliano. E poi non si può ignorare la tragedia quotidiana, la saga infinita dei migranti che da secoli attraversano il Mare Nostrum, per un verso o l’altro, in cerca di una vita migliore. I miei bisnonni emigrarono dalla Sicilia, più precisamente da Favignana, per cercare fortuna in Tunisia, dove sono rimasti per tre generazioni. Ecco, i Poeti Arabi di Sicilia, io li vedo un po’ come fossero gli antenati di questi poveri migranti che approdano sulle nostre spiagge o che muoiono in mare. Per questo il loro messaggio oggi, è più importante che mai.
Dopo questo dovuto preambolo, parliamo un po’ di SICILIA ARABA. Avevo idea di affrontare ancora le poesie dei Poeti Arabi di Sicilia, ma volevo farlo in modo diverso, andando più in profondità. Volevo sentire la loro “voce”. Così, quando ho conosciuto per caso Marwan Samer, (cantante e musicista tunisino/iracheno) non mi sono fatto sfuggire l’occasione e l’ho coinvolto in questa operazione. Lui ha interpretato le poesie come nessun altro poteva fare; anche lui esule, lontano dalla sua terra e dalla famiglia; non c’è stato bisogno di dargli indicazioni, perché quei versi lo toccavano più che a tutti noi. In pochi mesi, abbiamo registrato tutti i brani e completato un lavoro che avevo cominciato un paio di anni fa ma che non riuscivo a portare avanti.
Gli strumenti utilizzati, sono gli stessi che usiamo da sempre, quelli della tradizione mediterranea come oud, ney, baglama, tambur, camanchè daf, davol, ma anche strumenti contemporanei come appunto sax soprano, violino, chitarra e batteria (per quanto contaminata da un set etnico). Alcuni arrangiamenti si avvicinano un po’ al jazz ma è difficile descrivere a parole la nostra musica perché non segue alcuna corrente e soprattutto cerca di allontanarsi il più possibile dall’idea di “arabismo” o “etnicismo”. Facciamo una musica originale e moderna, l’unico aggettivo che userei è “evocativa” ma, cosa vogliamo evocare, non lo so di preciso neppure io. La Sicilia in questo disco per l’appunto è una terra che non esiste più se non nei versi dei poeti, un paradiso perduto, che si può riportare in vita solo con la potenza evocativa della poesia e della musica.
I testi, sono stati scelti dando prevalenza a quelli che parlano della Sicilia perduta, quindi il tema prevalente è la nostalgia. Ovviamente il poeta che ritroviamo più spesso è Ibn Hamdis, non a caso nominato il poeta del distacco. Cito solo alcuni versi:” Ricordo la Sicilia, disperato dolore si rinnova per te nella memoria. Giovinezza, rivedo le felici follie perdute e gli splendidi amici.  Oh Paradiso da cui fui cacciato!”
Gli fanno buona compagnia Abu al-quasim abd al Rahman, Abd ar Rahman Muhammad Ibn Umar detto al Butiri as Siqilli, e altri.

Eccetto Marwan Samer (Voce e oud) che comincia con questo disco la sua partecipazione con Milagro Acustico, i musicisti sono gli stessi di sempre: Andrea Pullone (chitarra e oud) Maurizio Perrone (contrabbasso) Maurizio Catania (Batteria e percussioni) e Bob Salmieri (Ney, baglama, sax soprano, Klarinet, tambur, percussioni)
Ci accompagnano come ospiti: Carlo Cossu e Agnese Sielli (violino), Raffaele Mallozzi (Ribecas) Giuseppe Spedino Moffa (zampogna) Pachi Adilari Kalipada (tabla) e Mauro Tiberi alla voce.

Il mio ruolo in tutto questo, mi chiedi… dunque, dal facchino al compositore. Diciamo che principalmente mi occupo della ricerca, poi, delle composizioni, delle registrazioni che facciamo nel nostro piccolo studio, del mastering, della grafica. Coadiuvato comunque dal nucleo più ristretto dei Milagro Acustico che è in attività da quasi venti anni. Questa nostra autosufficienza ci ha portato a decidere di renderci indipendenti anche discograficamente, così quest’anno abbiamo deciso di fondare la nostra etichetta discografica, “Cultural Bridge indie label” (www.culturalbridgelabel.com) che ha prodotto SICILIA ARABA e che produrrà i nostri prossimi lavori e quelli dei gruppi che sceglieranno la nostra etichetta per i loro lavori. Questa decisione nasce dal fatto che il mondo della discografia è cambiato, non ha più senso rivolgersi ad altre etichette indipendenti perché non hanno la possibilità di investire su più progetti e spesso si limitano a metterti in catalogo sperando che il gruppo trovi da solo la sua fortuna e di conseguenza, alche la loro. Nel corso di questi anni abbiamo realizzato 9 cd, due dei quali pubblicati in America;  abbiamo vissuto il declino di questo mondo; la nostra prima pubblicazione nel 2001, fu edita da una etichetta americana (Tinder records) con un contratto di tutto rispetto. Via via, il valore contrattuale sì è sempre più abbassato e siamo arrivati con gli ultimi cd pubblicati in Italia, a dover partecipare economicamente con l’etichetta per la stampa dei dischi. Tanto vale allora ci siamo detti, renderci indipendenti ed eccoci qui.

Milagro Acustico Medina Sound

C.: Bob, ringraziandoti anche per le foto che mi hai gentilmente inviato e messo a disposizione per questo articolo, vogliamo ricordare ai lettori la data dell’uscita ufficiale del CD e i prossimi eventi in programma?

B.: Sì, certo! Ricordiamo ai nostri amici che l’uscita ufficiale del cd SICILIA ARABA sarà il 10 ottobre. Il cd si può acquistare sul nostro sito o su tutte le piattaforme digitali on-line.
In questo momento ci stiamo preparando per la presentazione del cd che avverrà il prossimo 28 novembre all’Auditorium Parco della Musica – Sala Petrassi, e per l’organizzazione del primo festival di musica di confine che dovrebbe avvenire il prossimo anno, in vari spazi della periferia romana, in collaborazione con il IX Municipio e con il Centro Policulturale Baobab.

A presto
Bob Salmieri

About the author

Cinzia Merletti

Cinzia Merletti è musicista, didatta, saggista. Diplomata in pianoforte, laureata in DAMS, specializzata in Didattica e con un Master in Formazione musicale e dimensioni del contemporaneo. Ha scritto e pubblicato saggi sulla musica nella cultura arabo-islamica e mediterranea, anche con CD allegato, e sulla modalità. Saggi e articoli sono presenti anche su Musicheria.net. Ha all'attivo importanti collaborazioni con musicisti prestigiosi, Associazioni culturali e ONG, enti nazionali e comunali, Conservatorio di Santa Cecilia, per la realizzazione di eventi artistici, progetti formativi ed interculturali tuttora in corso.

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