News Società Zoom

Storie di ordinaria classe media saudita

Da Al-Hayat (06/08/2012). Traduzione e sintesi di Carlotta Caldonazzo

 

La classe media in Arabia Saudita è in via di estinzione. Una frase che sarebbe più accettabile se pronunciata a proposito di un paese afflitto da crisi economica e finanziaria, non dal primo produttore mondiale di petrolio, proprietario della maggior riserva mondiale di oro nero e che considera tra i suoi fiori all’occhiello la promozione dello sviluppo economico e l’invio di aiuti umanitari ad altri paesi.

Nonostante i recenti rapporti sulla lenta erosione della classe media saudita, Riyadh non sembra intenzionata a risolvere il problema, né tantomeno ad affrontarlo, anche se rischia di mettere a repentaglio la stabilità sociale. Le ricchezze petrolifere in questo non aiutano, anzi non sono del tutto infondati i timori che possano aumentare il divario tra classi abbienti e nuovi poveri. Un meccanismo che rischia di approdare a una divisione della società saudita in servi e padroni. In ogni società la classe media rappresenta infatti una sorta di valvola di sicurezza: più essa è numerosa, più la comunità in questione è stabile e il paese indipendente. Dall’ampiezza della classe media infatti dipendono dimensioni e influenza della società civile, dunque il grado di partecipazione dei cittadini alla vita politica. Viceversa il tramonto di questa fetta di società comporta, di pari passo con la diffusione dell’indigenza, l’allontanamento dalla vita politica e la deresponsabilizzazione di un numero sempre maggiore di cittadini.

Negli ultimi anni i sauditi sono stati bersaglio della cupidigia del mercato, nella quasi indifferenza delle istituzioni. Una “politica” che ha intaccato i risparmi, ha condotto all’innalzamento dell’età pensionabile e ha favorito la proliferazione di carte prepagate (Sawa, per citare un esempio). Senza contare il crollo del mercato azionario, l’aumento del debito bancario, dell’inflazione e della disoccupazione e il dilagare della corruzione nei settori finanziario e amministrativo. Secondo un rapporto del 2010 del Consiglio di cooperazione del Golfo (Ccg) a provocare il crescente divario tra classi sociali sono stati fattori come l’inflazione, l’incapacità delle istituzioni di creare opportunità di lavoro e i salari troppo bassi. A parità di reddito pro capite, mentre in altri paesi la classe media costituisce il 60% della popolazione, in Arabia Saudita è ferma al 30%, un fenomeno che affligge in realtà un po’ tutto il mondo arabo. Su questo sono chiamati a intervenire in modo efficace non solo i vari stati ma anche le associazioni della società civile.