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La società civile in Siria trasforma le banconote in testimonianze

In copertina un’opera dell’artista siriano Mwafaq Katt dal titolo “Qui sono nato e ho trascorso i giorni più belli (Dipinto di un caldo ricordo)”

Di Alaa Ghanem. All4Syria (20/10/2014). Traduzione di Claudia Avolio.

Gli abitanti di Damasco e di altre aree della Siria controllate dal regime hanno iniziato questa settimana trovando delle nuove banconote da 50, 100 e 200 lire siriane messe in circolazione: portano i nomi di funzionari siriani responsabili del lancio di barili esplosivi, di torture o dell’uso di armi chimiche. Le banconote sono false, ma stampate in modo simbolico rievocano gli atti commessi dai funzionari dell’esercito. Le banconote possono essere viste come un nuovo respiro del movimento civile e del ruolo rivestito dai Comitati di Coordinamento Locale in Siria, indeboliti dall’estrema violenza perpetrata dal regime e dagli esponenti dell’Islam radicale, come segnalato dal quotidiano Al-Araby al-Jadid.

una delle banconoteSul Web si trova ben poco circa i nomi stampati sulle banconote e alcune ricerche che danno zero risultati. Ciò indicherebbe un alto livello di coordinamento tra i gruppi della società civile e l’Esercito Siriano Libero per ottenere le informazioni. Sulle banconote spicca la scritta “I crimini della guerra di Assad” al posto di “Banca Centrale della Siria”. Sull’altro lato hanno impresso la frase “Stai dalla parte giusta della Storia”. Alle frasi si accompagnano immagini di diverse aree bombardate e distrutte della Siria, dove di solito – nelle banconote siriane ufficiali – si trovano raffigurati luoghi storici e siti archeologici.

Tra i segnali che ci indicano un coordinamento tra l’Esercito Siriano Libero e i gruppi della società civile c’è anche il fatto di aver adottato frasi anti-settarie. Sulla banconota da 100 lire siriane è stampato il nome del colonnello Mohammed Kousa, con i dettagli delle accuse mosse a suo carico: “Ex-comandante della 18^ Brigata, una delle prime persone ad aver lavorato per fomentare il conflitto settario a Homs, ha preso parte ai rapimenti e alle uccisioni di civili”. Sull’altro lato della stessa banconota si legge: “Il colonnello Hassan Ghannam, capo di stato maggiore della 59^ Brigata”, con l’accusa di “lancio di barili esplosivi”.

Sulla banconota da 200 lire siriane figura il nome del colonnello Aghyad Muhsen, si dice che lavora per l’intelligence aeronautica militare, la prigione di Mezze ed il suo aeroporto militare. Le accuse includono “tortura, omicidio e stupro”. Sull’altro lato della banconota si legge il nome del brigadiere generale Saleh Abu Mahmoud, “comandante della 59^ Brigata, accusato dai dissidenti siriani del lancio di barili esplosivi”.

Infine, sulla banconota da 50 lire siriane, gli attivisti hanno stampato il nome del colonnello Khaled Maalouf, comandante del 525° Squadrone, anche lui accusato del “lancio di barili esplosivi”. Sull’altro lato della banconota si legge Khardal Dayoub, dell’intelligence aeronautica siriana nella 55^ Brigata nella Ghuta orientale, con l’accusa di “tortura ed uso di armi chimiche”.

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