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Siria: Obama rende felice Assad e disorienta gli alleati

Di Tariq al-Hamid (Asharq al-Awsat 02/09/2013)

Traduzione e sintesi di Viviana Schiavo

La decisione improvvisa del presidente Obama di aspettare l’autorizzazione del Congresso per dare avvio all’intervento militare contro il regime di Obama _0490e_image_1024wBashar al-Assad ha provocato molta perplessità a Washington e tra gli alleati della regione, mentre ha tranquillizzato Assad. Come possiamo comprendere la decisione di Obama?

È indubbio che ci troviamo davanti ad un presidente indeciso, che non ha una visione politica vera e propria della regione e la cui decisione, pertanto, deve fare riferimento al Congresso, nonostante l’annuncio pubblico di un intervento militare. Significa che Obama è preoccupato, riluttante, soprattutto se consideriamo che la decisione di ricorrere al Congresso, secondo la stampa americana, è stata presa all’ultimo momento, sorprendendo anche coloro che gli sono vicino, suggerendo che il Presidente abbia agito per difendere se stesso e la sua storia personale e non gli interessi del paese e la sicurezza della regione che è parte integrante di questi interessi.

Obama vuole ricordare alla storia che lui è il presidente che ha messo fine alle guerre, che non ha seguito l’approccio di George W. Bush e questo è un segno di debolezza politica. Qualunque sia la forza del presidente americano , non è tra coloro che decidono il percorso degli eventi in un mondo con Bashar al-Assad, l’Iran, Hezbollah e la Russia.

La verità è che il discorso di Obama non sarebbe così male se venisse fatto da un leader che sa quello che vuole. Potrebbe essere considerato come una manovra per raggiungere determinati obiettivi, come una copertura politica interna che gli permetta di assumere la leadership di una coalizione internazionale contro Assad, ma il problema è che l’amministrazione stessa di Obama e la sua squadra sono rimasti stupiti dalla decisione del Presidente, così come i suoi alleati, il che dimostra che Obama non sta agendo in Siria secondo una visione politica chiara. Sconcerta i suoi alleati e rende felice Assad. Questo è il pericolo, non solo per la Siria, ma per l’intera regione!

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