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Siria: Massacro di Homs, le capitali occidentali e arabe sotto shock

El Watan (05/02/12). L’entità del massacro di Homs, epicentro della contestazione in Siria, dove, secondo l’opposizione, sono morte più di 200 persone a partire da venerdì, ha suscitato lo scoraggiamento delle capitali occidentali che non sono riuscite ad  ottenere l’adozione di una risoluzione ONU, dopo il veto di Russia e Cina.

Mentre a New York iniziava questa settimana una maratona per riuscire nell’adozione di una risoluzione del Consiglio di Sicurezza che condannasse la repressione in Siria, il massacro di Homs è apparso per molti come la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Il presidente americano Barack Obama ha accusato il presidente siriano Bachar Al-Assad di avere “assassinato dei civili” in “attacchi abominevoli” che hanno avuto luogo venerdì sera a Homs e gli ha chiesto un’altra volta di lasciare il potere.

Prima di lui, i governi francese, britannico, spagnolo, tedesco e turco avevano condannato queste violenze di una entità inedita, dall’inizio della contestazione al regime siriano, nel marzo 2011.

“Le autorità siriane hanno compiuto un nuovo passo nella ferocia. Il massacro di Homs è un crimine contro l’umanità, chi lo ha commesso ne dovrà rispondere” ha dichiarato il ministro francese degli Affari Esteri, Alain Juppé, che ha anche aggiunto “Mosca e Pechino, opponendo il loro veto, si portano dietro una terribile responsabilità”.