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Siria: le vittime di sabato, la risoluzione ONU in corso

Now Lebanon (22/07/2012). Almeno 90 persone sarebbero rimaste uccise in Siria ieri, sabato 21 luglio. Tra le vittime ci sarebbero almeno 42 civili, secondo l’Osservatorio siriano. Dodici di questi si trovavano nella capitale Damasco, e tra loro ci sarebbe una coppia col loro bambino, cui è stato sparato nel quartiere di Bab Tuma, a maggioranza cristiana.

 

Due corpi sono stati rinvenuti in una casa del distretto di Midan, nella zona sud di Damasco, scenario, qualche giorno prima, di una massiccia controffensiva delle forze speciali e delle guardie repubblicane a scapito dei ribelli siriani. Molte segnalazioni sono state fatte all’Osservatorio circa le vittime di quelli che vengono definiti scontri durissimi tra truppe e dissidenti nella seconda importante città della Siria, Aleppo.

 

Ieri è stato anche il primo dei trenta giorni dati alle parti in conflitto per cessare le violenze e permettere alla missione ONU di restare sul posto. Approvata venerdì a voto unanime, la risoluzione prevede che ogni prolungamento della missione ONU sarà presa in considerazione solo a patto che Ban Ki-moon “riporti la cessazione nell’uso di armi pesanti – con successiva conferma da parte del Consiglio di Sicurezza – e un ridimensionamento nel livello di violenza sufficiente a permettere tale estensione del mandato”.  Il voto è giunto all’indomani di ciò che l’Osservatorio ha definito una delle giornate più sanguinose dall’inizio della crisi 16 mesi fa, segnalando la morte di 302 persone.