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Sesso, media e jihad

Zoom 03 ott sessoDi Hanin Ghaddar. Al-Arabiya (01/10/2013). Traduzione di Roberta Papaleo.

È sempre eccitante parlare di sesso. Combinato all’islamismo, potrebbe diventare l’argomento più letto e discusso dei media. Ecco perché il Jihad al-Nikah (il jihad del sesso) ossessiona chiunque scriva o lavori in Siria. Costituisce,, inoltre, un argomento esotico per i media occidentali e il loro pubblico. Intanto, i media arabi lo usano per lasciare che i loro spettatori indulgano in fantasie soppresse.

La verità viene messa in secondo piano. Non importa più se il Jihad al-Nikah sia un fenomeno reale. In ogni caso, esso mette da parte tutto il resto che conta. Lo stesso vale per tutte le altre informazioni scioccanti che arrivano dalla Siria – le brutali decapitazioni, l’uomo mangia-cuori, le chiese bruciate, le barbarie della rivoluzione.

Queste realtà, sebbene effettive e veritiere, vengono spesso esagerate e travolgono qualsiasi altra notizia sulla Siria e sulla rivoluzione. Mettono da parte tutti gli altri aspetti e rendono insignificanti gli appelli per la pace e la riforma. Al-Qaeda può essere un tema attraente, ma il jihad del sesso lo è molto di più.

L’ossessione del regime con il sesso e lo stupro ha sempre costituito uno strumento politico e culturale per l’oppressione. Non è iniziato con la rivoluzione. Per molti anni, le carceri di Assad sono state teatro di orribili abusi sessuali e torture sui prigionieri, sia uomini che donne.

Tuttavia, il regime siriano conosce bene questo gioco, almeno molto meglio dell’opposizione. Dagli estremisti alle minoranze, Assad sa quali carte giocare. Ha presentato il suo regime alla comunità internazionale come l’unico protettore dei cristiani in Siria, sottolineando che Al-Qaeda bruciava le chiese e attaccava i villaggi cristiani. Di certo, la retorica settaria dello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (ISIS) ha reso facile il compito di Assad, ma questo non significa che i ribelli cerchino di eliminare i cristiani presenti in Siria.

Secondo una serie di organizzazioni per i diritti umani, i teppisti del regime siriano hanno violentato e torturato molte donne e bambini. Anche i suoi alleati in Libano e Iran hanno usato e abusato per molti anni del matrimonio temporanei per ragioni politiche. Questo tipo di matrimonio non è mai stato visto come una pratica immorale dal regime in quanto praticato dai suoi alleati: è diventato una necessità politica e sociale. Il jihad sessuale, però, è tutta un’altra storia, anche se va presa con i guanti.

È bastata la storia raccontata da una ragazzina di 16 sui media del regime per gridare allo scoop. Rawan Kaddah, questo il nome della ragazza, ha dichiarato sulla TV di Stato che suo padre l’ha costretta a praticare il jihad sessuale. Ovviamente, la notizia è stata diffusa benché stiamo emergendo molti dubbi sulla sua accuratezza: secondo la famiglia di Kaddah, loro figlia è stata rapita lo scorso novembre dalle forze di sicurezza siriane mentre tornava a casa da scuola.

La maggior parte dei segnali indicano che la notizia sia stata fabbricata dal regime e che l’informazione sulla jihad sessuale in Siria tra i ribelli è molto esigua. Quindi, la proporzione tra la diffusione della notizia sui media e le poche informazioni disponibili è davvero surreale.

Sembra che tutti neghino. Molti dicono che la rivoluzione siriana è orribile e che quindi non dovremmo farci coinvolgere. Molti dicono anche che i ribelli siriani sono tutti estremisti e barbari e che quindi Assad è l’opzione migliore. Affermano, inoltre, che l’opposizione siriana è tutta sunnita, motivo per cui il regime è più laico. Nel mezzo di tutte queste opinioni fuorvianti, ecco che arrivano notizie sul jihad sessuale, che danno a tutti un pretesto per accettare la versione di Assad. Non per le informazioni e le prove, ma semplicemente perché è un percorso più facile.

Di certo, la ribellione siriana non è il massimo, ma ciò non vuol dire che il regime siriano sia più laico o che sia da preferire ai ribelli. Stuprare le donne e torturare i bambini non è una pratica più civile di quella di mangiare cuori. Costringere una ragazza ad andare in TV e dire che pratica il jihad sessuale non è più umano che decapitare nemici sul campo di battaglia. Infine, uccidere brutalmente bambini nei villaggi sunniti non rende Assad meno settario dei suoi oppositori. Di certo, il settarismo è stato creato dal favoritismo del regime sin dall’inizio: ha sempre avuto un occhio di riguardo per alawiti e cristiani a discapito dei sunniti, che di recente vengono massacrati mentre altre minoranze vengono protette.

Chiaramente, Assad non è né laico né civilizzato e tanto meno è il protettore delle minoranze. Il jihad del sesso è solo un altro gioco usato per alimentare gli stereotipi occidentali e la visione della rivoluzione come la ribellione di gruppi estremisti messi insieme alla buona.

Il problema è che l’opposizione siriana ha perso il gioco dei media. La carenza di informazioni e le incoerenti campagne mediatiche sui ribelli concedono al regime vittorie facili. Ogni volta che i media vengono distratti da notizie sul jihad sessuale e sulle decapitazioni, la ribellione contro Assad incassa un altro colpo. Purtroppo, ciò significa che la rivoluzione siriana potrebbe durare ancora molto a lungo.

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