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RSF: più giornalisti presi in ostaggio, meno imprigionati nel 2015

A member of Reporters Without Borders, hold placards with the picture of American journalist Roxana Saberi jailed in Iran, outside the Iran Air office in Paris Tuesday, April 28, 2009. American journalist jailed in Iran for allegedly spying for the U.S. is vowing to remain on a hunger strike until she is freed even though she is "very weak," her father said Monday. (AP Photo/Michel Euler)

(Agenzie). Secondo il rapporto annuale di Reporter Senza Frontiere (RSF), il numero dei giornalisti imprigionati quest’anno è sceso rispetto al precedente. Ciononostante è salito il numero di quelli presi in ostaggio, soprattutto nelle zone di conflitto. 

Tra i paesi in cima alla lista per incarcerazioni di giornalisti compare anche un paese arabo, l’Egitto, al secondo posto subito dopo la Cina, descritta come “la più grande prigione al mondo per i giornalisti”. Anche l’Iran e l’Eritrea sono stati condannati dall’organizzazione per lo stesso motivo.

In generale comunque il numero di giornalisti messi in carcere è sceso del 14% nel 2015 rispetto allo scorso anno. 

Per quanto riguarda invece gli ostaggi, 54 giornalisti professionisti sono stati rapiti nel 2015, con un aumento del 35% rispetto allo scorso anno, indicando la Siria come il paese con il più alto numero di giornalisti nelle mani di estremisti o di gruppi criminali.

Daesh (ISIS) da solo ne ha in ostaggio 18, in gran parte in Siria e in Iraq.