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#Remains_Bucket: l’Ice Bucket Challenge di Gaza

Al-Hayat (24/08/2014). Traduzione e sintesi di Omar Bonetti

La febbre dell’Ice Bucket Challenge, la campagna di sensibilizzazione volta a raccogliere fondi per la ricerca sulla SLA, ha raggiunto anche il mondo arabo, dove numerose personalità hanno accettato la sfida del secchio con il ghiaccio. Ma a Gaza l’acqua è un bene scarso a causa dell’assedio e il fuoco israeliano miete più vittime della SLA.

Per questi motivi, i gazawi e i sostenitori della loro causa hanno rettificato la campagna adattandola alla realtà della Striscia, che dall’8 luglio scorso sta subendo l’ennesimo attacco israeliano, interrotto soltanto dalle brevissime tregue umanitarie. Nella versione di Gaza, infatti, l’acqua ghiacciata ha lasciato il posto alle pietre e alla polvere delle macerie lasciati dai raid israeliani.

La nuova sfida si è diffusa rapidamente non soltanto tra gli arabi, ma anche americani, indiani e malesi e altri ancora hanno caricato i loro video sulla pagina ufficiale di Facebook, che ha raggiunto più di 1300 “mi piace”. Le clip sono accompagnate dagli hashtag #دلو_الركام in arabo o in inglese #RubbleBucketChallenge e #RemainsChallenge.

La campagna prende ispirazione dal video postato da Mahmoud Darwazeh, un comico giordano, che, rovesciandosi addosso un secchio di sabbia, ha voluto testimoniare la sofferenza dei bambini di Gaza. Il comico ha anche lanciato la campagna “لدينا أمل”, “c’è speranza”, per offrire sostegno psicologico alle famiglie di rifugiati palestinesi e ai loro bambini.

Finora alla Remains Challenge hanno partecipato Muhammad Kaya, il rappresentante per Gaza di IHH, un’ONG turca, Ayman Al-Aloul, un giornalista gazawi, e altre personalità, specialmente leader religiosi che hanno voluto mostrare la loro vicinanza emotiva a tutta la popolazione di Gaza.

La pagina facebook della sfida: Rubble Bucket Challenge

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