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Referendum costituzionale: piani di sabotaggio da parte dei Fratelli Musulmani

Di Sabri Abdel Hafiz. Elaph (12/01/2014). Traduzione e sintesi di Laila Zuhra.

Con l’avvicinarsi del referendum costituzionale in Egitto sono aumentate le tensioni all’interno del gruppo dei Fratelli Musulmani, soprattutto perché, se la nuova Costituzione venisse approvata, decadrebbe la cosiddetta “legittimità costituzionale” di Morsi, verrebbe meno la concezione del “golpe militare” e l’ex presidente e i leader della Fratellanza potrebbero essere legittimamente processati.

Il referendum costituzionale si svolgerà sotto il controllo e la supervisione di quasi quattordicimila giudici. Tra questi, tuttavia, non compaiono quelli appartenenti alla “Corrente dell’Indipendenza”, vicina alla Fratellanza, esclusi da parte del Supremo Comitato elettorale in seguito alla richiesta avanzata da un gruppo di magistrati, per il timore che tra loro ci fosse qualcuno che potesse sabotare il processo referendario o contribuire ad alterarne i risultati per scopi politici.

Sembrerebbe, però, che i Fratelli Musulmani abbiano in ogni caso definito un piano d’azione al fine di intralciare il referendum. Secondo Mohammad Hussein, membro del movimento dei “Dissidenti della Fratellanza”, ci sarà un’escalation di violenze e manifestazioni davanti alle sedi elettorali organizzate dai Fratelli Musulmani in concomitanza con le operazioni di voto, così da far percepire ai cittadini un pericolo per la loro vita pregiudicando l’affluenza alle urne.

Sempre secondo Hussein, i Fratelli Musulmani starebbero cercando di comprare i voti dei cittadini che si rifiutano di boicottare il referendum per motivarli a votare “no”, soprattutto nei governatorati del Cairo, Giza, Daqahliyya e Gharbiyya e le regioni con grandi blocchi elettorali; il gruppo avrebbe, inoltre, ideato un piano per dimostrare l’esistenza di brogli elettorali, stampando circa un milione e mezzo di schede referendarie contraffatte, da sostituire a quelle autentiche, per ostacolare la buona riuscita del referendum e contestarne l’esito.

Tuttavia, fonti di sicurezza hanno dichiarato che la polizia terrà sotto stretta sorveglianza tutti i membri dei Fratelli Musulmani per sventare ogni tentativo di sabotaggio, assicurando che il ministero degli Interni ha in serbo diverse strategie per contrastare i piani del gruppo, affrontare le loro azioni con fermezza e portare i colpevoli di fronte alla giustizia.

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