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Rappresentante UE ammette negligenza dell’Unione nei confronti del Marocco

Di Hajar Maghli. As-Sabah (31/07/2014). Traduzione e sintesi di Caterina Ielo.

Henry Malosse, presidente del Comitato Economico e Sociale Europeo, e Pedro Narro, presidente del Comitato di Monitoraggio EUROMED, sono convenuti sulla necessità di rafforzare i rapporti dell’Unione Europea con il Marocco, questione trascurata negli ultimi dieci anni poiché l’UE si è concentrata sui Paesi dell’Europa dell’Est.

Lo stesso Malosse, durante la 40esima sessione ordinaria del Comitato Economico e Sociale, presieduta da Nizar Baraka giovedì scorso a Rabat, ha riconosciuto che l’Unione Europea ha trascurato la sponda meridionale del Mediterraneo, spostando il centro di gravità verso l’Est, e ha aggiunto: “A Bruxelles dicono che ciò non è vero ma io sostengo il contrario. Non ne abbiamo fatto della nostra partnership con il Marocco una priorità, sbagliando, perché per avanzare e progredire bisogna ampliare gli orizzonti verso il Sud”.

Nello stesso contesto, il presidente ha sottolineato che “spetta a noi, nei prossimi dieci anni, aprire nuovi orizzonti tra le due sponde del Mediterraneo e ripristinare i valori condivisi, in primis il rispetto verso gli altri garantendo l’onestà negli accordi commerciali, senza sfruttare la debolezza o l’incoscienza dell’altro, e ancora la solidarietà e lo sviluppo reciproci che ci consentiranno di gestire al meglio il problema dell’immigrazione tra i nostri Paesi e l’Africa sub-sahariana”. Malosse ha continuato col dire che spetta all’Unione Europea ripristinare l’equilibrio delle priorità e delle sue relazioni con gli altri Paesi, in particolar modo con il Marocco, considerando il fatto che quest’ultimo ha dimostrato la sua stabilità ed evoluzione con la nuova Costituzione, e attraverso i suoi apparati di sicurezza, difesa e giustizia: “In questo periodo ci concentreremo a ricostruire l’Europa e creare occupazione, e ciò può essere realizzabile attraverso la partnership con il Marocco, visto che vi è un terreno di scambi economici che garantisce l’integrazione delle nostre economie e gli interessi reciproci”.

Per giungere ad un accordo di libero scambio tra il Marocco e l’Unione Europea, egli sostiene: “Abbiamo deciso di creare delle commissioni permanenti tra i due Parlamenti per monitorare la cooperazione e valutare i negoziati in corso sull’accordo di libero scambio, facilitare la circolazione delle persone in tutti i regimi dei visti”.

Dal canto suo, Pedro Narro si è focalizzato sui problemi e punti deboli che hanno portato al gelo dei rapporti tra il Marocco e l’UE nei dieci anni passati, attribuendo ciò ad una crescente tendenza dell’UE di proteggere gli investimenti e alla paura del Marocco di liberalizzare gli scambi e inasprire il deficit del bilancio commerciale. Narro ha aggiunto che la crisi dell’UE ha portato ad effetti negativi in Marocco e in vari Paesi del Sud del Mediterraneo, per questo “bisogna lavorare insieme per creare un clima imprenditoriale e sostenere la nuova strategia commerciale del Marocco attraverso la diversificazione dei suoi partner, e cooperare a più livelli, non solo economico, commerciale e sociale ma concentrandosi anche sugli scambi culturali”.

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