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Rabat e Washington cooperano nella lotta al terrorismo nel Sahel

Hespress (18/09/12). Traduzione di Alessandra Cimarosti.

La rivista francese “Geotribune” che nel numero di domenica scorsa si è occupata di situazioni strategiche, ha dichiarato che le tradizionali relazioni tra Marocco e Stati Uniti non sono mai state così salde. Ciò è dovuto all’inizio di una nuova tappa per un “dialogo strategico” che sembra essere il coronamento di questo lungo partenariato. Gli osservatori, secondo la rivista, vedrebbero in questo dialogo, il sostegno da parte degli Stati Uniti, alle riforme democratiche in Marocco. Washington sostiene che il “nobile regno” rappresenti un fattore di stabilità, in una regione caratterizzata da continui fermenti.

Il “dialogo strategico”, secondo “Neotribune” è il frutto di tredici anni di relazioni solide e continue inframezzate da tappe molto significative: nel 2004, gli Stati Uniti hanno annunciato che il Marocco era un alleato fondamentale al di fuori della Nato; dopo due anni è stato sottoscritto un accordo di libero scambio tra i due paesi, accordo unico nel suo genere, in quanto gli Stati Uniti non avevano mai firmato un accordo simile con un paese africano. L’ultima iniziativa si inscrive nel contesto del sostegno da parte di Washington alle riforme avviate dal Marocco, dalla salita al potere del re Mohammed VI, nel 1999.

La rivista francese ha affermato che le relazioni tra Marocco e Stati Uniti non sono qualcosa di recente, in quanto vedono le proprie origini nel 1777, quando il Marocco fu il primo paese al mondo a riconoscere l’indipendenza degli Stati Uniti. Oltre a ciò, risale al 18 luglio 1787, il Trattato d’amicizia stipulato dal Senato americano, primo trattato degli Stati Uniti con un altro paese al mondo, il quale è stato citato dal presidente Barak Obama il 4 giugno 2009, nell’Università del Cairo, nel suo intervento durante la prima visita in Egitto dalla sua elezione. Obama infatti aveva affermato “il Marocco è stato il primo stato ad aver riconosciuto il mio paese”.

Al momento, si pensa che il “dialogo strategico” includerà i settori dell’economia, della cultura e dell’istruzione, ma si concentrerà principalmente sul tema della sicurezza, prendendo in considerazione i rischi che possono compromettere la stabilità della regione del Sahel, il Nord Africa e anche i paesi al di fuori della regione.

La rivista infine ha affermato che gli Stati Uniti sono consapevoli del ruolo di stabilità giocato dal Marocco in una zona lacerata dall’estremismo e dalle insurrezioni. È proprio per queste ragioni che gli Stati Uniti contano sulla cooperazione con il Marocco, definendolo una “testa di ponte” nella lotta al terrorismo nell’area del Sahel, nel Medio Oriente e nel nord Africa. Questa strategia non è estranea al sostegno di Washington alla proposta di autonomia per mettere fine al conflitto regionale nel Sahara Occidentale. Parallelamente a ciò, Washington scommette di trarre vantaggio dal ruolo  economico attivo del Marocco, in Africa sub-sahariana e nel Sahel.

Geotribune conclude dichiarando che ciò rappresenta il tentativo di “dare dinamismo alla cooperazione triangolare, al fine di sostenere lo sviluppo di questi paesi nel quadro di una strategia diversificata nella lotta all’estremismo e nella stabilizzazione graduale della regione”.